Aim, ecco gli advisor di un mercato da 6,8 miliardi
È considerato il “trampolino di lancio” per le piccole e medie imprese, una vetrina che permette di approcciarsi al mondo degli investitori per la prima volta, di imparare le best practice aziendali e di cominciare un percorso di crescita strutturato.
Proprio questo “compito” dell’Aim di Borsa Italiana, il mercato dedicato alle pmi, ne giustificano – in una certa misura – alcuni aspetti più critici di questo segmento, come la dimensione ridotta e la scarsa liquidità. Di certo, però, non si può dire che l’Aim non stia svolgendo appieno il suo dovere e anzi negli ultimi anni, a dispetto della volatilità e delle incertezze, è stato teatro di tante e interessanti Ipo di eccellenze del Paese, molto più del mercato principale, l’MTA.
Solo nei primi quattro mesi di quest’anno sono state sei le quotazioni avvenute su Aim, da Ilpra a Società Editoriale Il Fatto passando per CrowdfundMe, la prima Ipo di una piattaforma di equity crowdfunding sui mercati di Borsa Italiana, più la business combination tra Comer Industries e la spac Gear 1, per una raccolta totale di 50 milioni di euro. E proprio mentre questo articolo era in chiusura, è stata annunciata l’ammissione alle negoziazioni di Amm.
Per capire l’entità della crescita di Aim occorre ampliare l’orizzonte temporale e considerare gli ultimi cinque anni. Dal 2014 a oggi, infatti, la capitalizzazione di questo mercato è triplicata, passando da 2 a 6,8 miliardi, mentre il numero di aziende è raddoppiato, da 57 a 114 nel 2019 (si veda il box).
Uno sviluppo che ha tenuto occupati numerosi advisor legali e finanziari, molti dei quali altamente specializzati e alcuni ormai dei riferimenti per le aziende, e i vari intermediari impegnati a più livelli. Ecco quali sono stati i più attivi nel quinquennio ‘14-18.
Da Nctm a Gop
Sul fronte legale, chi ha seguito più operazioni in termini di volumi, stando ai dati Mergermarket elaborati da MAG, è stato Nctm con 22 operazioni (spac escluse) per un valore complessivo di circa 200 milioni di euro. Fra queste si possono ricordare l’Ipo di Culti, azienda milanese specializzata in profumeria d’ambiente, a luglio 2017 che in Borsa ha raccolto 5 milioni. Ad affiancarla è stato un team composto da Andrea Iovieno, Hana Softic e Rodolfo Margaria e guidato da Lukas Plattner, il quale ha seguito anche l’Ipo su Aim di Triboo, azienda attiva nel settore dell’e-commerce e dell’advertising digitale, nel 2014 e il passaggio della società all’Mta lo scorso anno con un team composto da Iovieno, Federica Ciabattini e Antonio Principato.
Negli ultimi anni il team ha lavorato i debutti anche di Renergetica, Askoll Eva, Digital360 e soprattutto di Masi Agricola, azienda vitivinicola della Valpolicella produttrice dell’Amarone e artefice di una delle operazioni più ricche per il segmento con una raccolta di 22 milioni. L’azienda, quotata nel 2015, è stata assistita da Nctm con un team guidato dal socio Plattner e dai due associate Iovieno per i profili di equity capital markets ed Eleonora Parrocchetti per quelli di governo societario. Nell’operazione è intervenuto anche Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners al fianco di Equita e Unicredit in qualità, rispettivamente, di nomad e joint global coordinator dell’operazione, con un team composto dal partner Fabio Ilacqua e dalla senior associate Mariasole Conticelli, per gli aspetti equity capital markets e dal partner Alessandro Giuliani e dall’associate Dario Acerra per gli aspetti corporate.
Sempre stando ai ranking di Mergermarket, Gop segue Nctm per volume con dieci Ipo per circa 170 milioni. Fra queste ci sono Tecnoinvestimenti, società, attiva nel business information e servizi di digitalizzazione che ha raccolto 22 milioni ed è poi passata allo Star di Borsa Italiana, Gambero Rosso, l’incubatore H-Farm e di Vimi Fasteners, azienda attiva nella progettazione e produzione di organi di fissaggio, con team coordinato, per i profili societari, dal partner Pietro Buccarelli coadiuvato dal counsel Camilla Nordera, dal senior associate Manuela Napolitano e dall’associate Elisabeth Filippone-Thaulero, e per gli aspetti di capital markets dal partner Paolo Bordi, coadiuvato dal managing associate Alessandro Merenda e dall’associate Martina Brunetti. Gop ha anche assistito nel debutto all’AIM di Somec, società altamente specializzata nella realizzazione di grandi progetti chiavi in mano nell’ambito civile e navale, con un team composto dai partner Ilacqua e Conticelli coadiuvati dagli associate Alessandro Antoniozzi e Marco Valdes. All’operazione ha lavorato anche Dla Piper, che segue Gop nel ranking con sei operazioni per quasi 125 milioni, al fianco di Intermonte e Advance Sim, in qualità rispettivamente di global coordinator e bookrunner di nomad, con un team composto dal partner Francesco Maria Aleandri con Vincenzo Armenio e Stefano Montalbetti. Stesso numero di operazioni per Chiomenti, Simmons & Simmons e Grimaldi, quest’ultima advisor in quotazioni poi dimostratesi performanti quali Vetrya, Smre e Siti-B&T –assieme allo studio Starclex – con team guidati dai soci Paolo Daviddi e Donatella de Lieto Vollaro.
Per valore
La situazione cambia lievemente se si considera il valore complessivo delle operazioni. Se Nctm e Gop sono confermati in cima al ranking, nella lista compaiono BonelliErede, Pedersoli e Gatti Pavesi Bianchi. Quest’ultimo si è distinto in particolare per aver seguito la maggior parte delle spac (si veda il box) quotate negli ultimi anni ma ha agito in alcune operazioni innovative su Aim. Fra queste c’è la quotazione di Pharmanutra, in Borsa dopo la fusione con la prebooking company Ipo Challenger 1, che lo studio ha seguito con un team formato dai soci Stefano Valerio e Anton Carlo Frau e con gli associate Carlotta Corba Colombo, Maximiliano Papini e il trainee Edoardo Cossu, e quella di Digital Value, società che opera nel settore delle soluzioni tecnologiche e dei servizi informatici, che ha debuttato in Borsa attraverso la formula di “Spac in Cloud”, promossa da Electa Ventures ed Elite e con cornerstone investor Ipo Club di Azimut. Qui per Gatti Pavesi Bianchi hanno lavorato i soci Valerio e Franco Barucci assieme con Guidomaria Brambilla, Mariateresa Candido e Andrea Palatini.
Quanto a BonelliErede, lo studio ha lavorato in un’altra delle operazioni più ricche di Aim, cioè la quotazione della banca d’investimento Equita nel novembre 2017, con un team guidato dalla socia Alessandra Piersimoni e composto dal senior associate Riccardo Salerno e dall’associate Alessandro Capogrosso. In questa operazione ha lavorato anche Dentons in qualità di consulente legale dell’emittente per alcuni aspetti legati alla corporate governance, con un team guidato dalla partner Antonella Brambilla e composto dal managing counsel Luca de Benedetto e dalla senior associate Silvia Pacchiarotti.
Tre sul finance
Sul fronte legal l’attività degli studi su Aim sembra essere sufficientemente distribuita tra i vari studi, se non altro se comparata a quella degli advisor finanziari e/o sponsor. Sono tre infatti le realtà che si contendono il “podio” della consulenza su Aim, sia dal punto di vista del volume delle operazioni che del valore complessivo: sono Integrae Sim, che ha registrato 19 operazioni per 113,2 milioni, Ambromobiliare, che segue con 15 deal ma per un valore superiore pari a 145,6 milioni, ed EnVent Capital Markets, con 12 operazioni per 131 milioni circa. Nel dettaglio, la società di corporate finance guidata da Luigi Giannotta e Antonio Tognoli ha affiancato nel percorso verso la Borsa aziende quali Longino & Cardenal, Giglio Group, BlueFinancial Communication e Casta Diva Group, quotata attraverso un’operazione di reverse takeover, cioè di fusione per incorporazione, con Blue Note.
Ambromobiliare, guidata da Corinna Zur Nedden e Giovanni Natali, è stata anch’essa attiva in diverse Ipo importanti. Oltre a quella di Masi, da segnalare anche i debutti di Dba Group, quotata nel dicembre 2017, e di Gala, società che hanno entrambe raccolto oltre 20 milioni. Ambromobiliare, tra l’altro, è anche promotrice di 4Aim Sicaf, veicolo quotato su Aim che punta a investire nelle società in fase di ipo per favorire lo sbarco in Borsa. Dal Canto suo EnVent, società di advisory con sede anche a Londra e guidata da Franco Gaudenti e Paolo Verna, ha seguito le quotazioni di DigiTouch, Tecnoinvestimenti e lo scorso anno, in qualità di nomad, di Kolinpharma, azienda del settore nutraceutico affiancata sul piano legale da Ughi e Nunziante. Sia per valore, sia per volume, queste tre società…
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