Anche Pillarstone Italy nella partita per il controllo di Sirti

Pillarstone Italy  ha sottoposto all’advisor Lazard la sua proposta per il controllo di Sirti, il gruppo leader nel settore dell’ingegneria e dell’impiantistica di reti tlc. Secondo quando riportato da Debtwire il fondo di turnaround di Kkr-Unicredit-Intesa Sanpaolo si unirebbe perciò agli altri due investitori interessati che sono il gruppo cinese di telecomunicazioni Zte e il fondo di ristrutturazioni aziendali Orlando Italy.

Sirti è oggi “divisa” tra due soli azionisiti: Intesa Sanpaolo che detiene il  26,84% e la holding Hiit per il restante 73,16%. Hiit è a sua volta partecipata al 70% da società italiana investimenti tecnologici-Siit (35% Euraleo, 21,43% ciascuno per 21 Investimenti, Investindustrial e Clessidra), al 15% da Stella Jones della famiglia Chiarva, al 15% da Opportunity Investment del gruppo Techint dei Rocca.

L’operazione di rafforzamento patrimoniale di Sirti nasce dalla necessità di risolvere una situazione finanziaria abbastanza difficile. L’obiettivo sarebbe quello di trovare un investitore in grado di ridurre il debito (salito a 280 milioni ad agosto 2014) e ricapitalizzare la società per almeno 50 milioni di euro. E tuttavia la situazione di Sirti non appare più così tragica visto che, poche settimane fa, le banche finanziatrici hanno rinunciato a esercitare il proprio diritto di richiesta del rimborso anticipato dei finanziamenti. In questo modo la ricapitalizzazione, prima vitale, è diventata meno urgente e finalizzata, più che altro, a fronteggiare l’eventualità in cui il gruppo decidesse di fare nuovi investimenti.

Altra novità in casa Pillarstone è la nomina del presidente John Davison (nella foto). Il manager viene da un’esperienza in Rbs come global head dello Strategic investment group. Inoltre aveva lavorato in Bridgepoint e Carlyle. Davidson affiancherà l’amministratore delegato Andrea Giovanelli.

Noemi

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