Anheuser Busch InBev e Sab Miller verso la cessione di Peroni

Affiancati da un team di Lazard e di Deutsche Bank, Anheuser Busch InBev e Sab Miller, dopo la fusione annunciata poco tempo fa, sono a lavoro per cedere i tre marchi in capo a sab secondo le disposizioni dell’antitrust. Tra questi anche l’italianissima Peroni, oltre che Grolsch e Meantime. 

E in particolare, negli ultimi giorni, si sarebbero completate le ultime fasi del processo che porterà alla vendita dello storico brand italiano. 

Stando alle prime indiscrezioni, fra i potenziali interessati ci sarebbero il colosso Heineken, interessato al mercato italiano, e numerosi private equity internazionali come Kkr, Cinven e Cvc, specializzati sul settore beverage e degli alcolici. Tra gli altri potenziali acquirenti ci potrebbero essere altri compratori strategici, come gli statunitensi di Molson Coors, gli irlandesi di C&C, la giapponese Asahi e la danese Carlsberg’s. 

Pergli analisti, la cessione di brand come Grolsch, Peroni e Meantime potrebbe consentire al duo Abi-Sab Miller un incasso ben superiore al miliardo e mezzo di euro, con un Ebtida stimato per 150 milioni. 

Di sicuro, l’operazione sigillerà un ulteriore riassetto nel settore della birra, dopo che all’inizio di novembre la belga Ab Inbev, che ha il proprio quartier generale a Bruxelles, ha lanciato un’offerta d’acquisto da 71 miliardi di sterline (oltre 100 miliardi di euro) sulla sudafricana Sabmiller, quotata alla borsa di Londra. Il deal ha creato un unico gruppo, che possiede circa la metà degli utili mondiali legati al settore. E anche per questo motivo, sarebbe un industriale il favorito nella corsa alla birra Peroni, piuttosto che un private equity.

Il deal dovrebbe concludersi entro la metà del 2016, con un secondo round di offerte a metà gennaio.

 

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