Anthilia Capital Partners sottoscrive l’emissione obbligazionaria di Pistacchio
I fondi Anthilia BIT III, Anthilia BIT IV, Eltif Economia Reale Italia e 8A+ Real Italy Eltif hanno sottoscritto il prestito obbligazionario emesso da Pistacchio. La società è specializzata nella produzione di semilavorati di pistacchio e attiva nel settore della selezione, produzione e trasformazione di frutta secca
Più in dettaglio, l’emissione di Pistacchio ha un valore pari a 3 milioni di euro, una durata di 5 anni e rimborso amortizing con pre-ammortamento di 12 mesi.
L’emissione del prestito obbligazionario è indirizzata a sostenere lo sviluppo commerciale e industriale di Pistacchio. L’obiettivo è di aumentare la quota di mercato, anche grazie ad una maggior penetrazione nei mercati esteri, per posizionarsi quindi tra le società di riferimento nel settore.
Lo studio Christian Dominici ha agito in qualità di advisor, mentre gli aspetti legali sono stati curati dallo studio Orrick.
I PROTAGONISTI
Pistacchio è una società per azioni fondata nel 2016. Nel 2020 ha conseguito un fatturato di 14,3 milioni di euro e un ebitda di 1,7 milioni di euro (ebitda margin 11,3%). L’ad di Pistacchio, Domenico Sciortino, ha dichiarato: «Grazie all’iniezione di finanza stabile l’azienda punta allo forte accelerazione del business con aumento della quota di mercato grazie anche alla penetrazione nei mercati esteri. L’obiettivo di dotarsi degli strumenti finanziari necessari per il perseguimento degli obiettivi del business plan è stato perseguito grazie all’apporto professionale del team del socio di riferimento, Mediterranean Phoenix. In particolare, nelle figure dei senior consultant dottor Davide Giudici e Raffaella Bravin. Ha contribuito anche il team dell’avvocato Roberto Imbimbo».
Andrea Cuturi, consigliere delegato di Anthilia Capital Partners, ha commentato: «Abbiamo attentamente analizzato il mercato del pistacchio e rilevato la forte espansione che si è verificata dal 2013 al 2019, con una robusta crescita delle importazioni da parte di paesi non produttori come Cina, Hong Kong e Germania. Per questo crediamo nelle grandi potenzialità di questa realtà italiana che, anche grazie al nostro supporto, ha delle ottime carte per poter espandersi nel suo mercato e affermarsi tra i leader a livello mondiale».