Astaldi, obbligazionisti Usa bocciano concordato, ma salvataggio Salini non rischia
Si complica un po’, ma non dovrebbe naufragare, il salvataggio di Astaldi (nella foto, il presidente Paolo Astaldi) da parte di Salini Impregilo, prima pietra nella costruzione di Progetto Italia. L’assemblea dei portatori delle obbligazioni del prestito denominato “€750,000,000 7.125% Senior Notes due 2020″ (obbligazioni Usa) ha bocciato la proposta di concordato preventivo in continuità aziendale.
Contro la proposta si è espresso il 73,3% dei presenti al voto.
Lo scorso 25 febbraio l’assemblea dei portatori delle obbligazioni del prestito denominato “€140,000,000 4.875 per cent. Equity-Linked Notes due 2024”, ricorda un comunicato della società di costruzioni, aveva approvato la proposta, con il voto favorevole dell’80,05% dei presenti.
L’esito delle votazioni di entrambe le assemblee sarà espresso dal rappresentante comune degli obbligazionisti in sede di adunanza dei creditori, già fissata dal tribunale di Roma per il giorno 26 marzo o nei venti giorni successivi.
Gli obbligazionisti rappresentano solo una parte minoritaria dei creditori di Astaldi (la parte del leone è svolta dalle banche, che hanno aderito a Progetto Italia) e, di conseguenza, il voto contrario dei detentori del bond Usa non dovrebbe sfociare nella bocciatura del concordato in sede di adunanza.