AVVALOR, OBIETTIVO PMI
Più di 10 Pmi italiane «prese per mano» e portate all’estero dal 2009 a oggi. E almeno altri cinque mandati in arrivo da aziende pronte a intraprendere lo stesso percorso. A cui si aggiungono numerose operazioni sul mercato dei capitali, negli ultimi tempi dominato dai minibond. È questo il biglietto da visita della boutique di advisory finanziaria Avvalor Corporate Solutions. Segni particolari? Internazionalizzazione. Un asset che deriva dalle esperienze avute all’estero dai singoli soci ma anche all’appartenenza del gruppo al network “M&A Worldwide”.
La società nasce dall’incontro tra Fabrizio Ricci, prima ad di PFC Srl e direttore in Italia della Compagnie Finançiére du Crédit Mutuel, Giovanni Galeazzi, in precedenza alla guida dell’AFII Agenzia Francese per gli Investimenti Internazionali e Paolo Sordon, consulente con esperienza in Bankers Trust ed Euromobiliare.
Tre soci fondatori «con tre background molto diversi», racconta Galeazzi, «perché la nostra intenzione era proprio quella di creare una società di advisory che contenesse, tra partners e consulenti, tutte le competenze e specializzazioni necessarie per garantire un’assistenza completa ai clienti». Si parla di piccole e medie imprese, con un taglio dai 10 ai 100 milioni di euro di fatturato, alle quali vengono offerti servizi che vanno dalla consulenza finanziaria all’internazionalizzazione passando per la consulenza direzionale e quella strategica. «Siamo in totale circa 10 persone, oltre ai soci fondatori abbiamo due collaboratori per la consulenza direzionale e un numero variabile di membri dell’Advisory Board, da sette a nove a seconda dell’operazione e delle conoscenze che sono richieste», aggiunge Fabrizio Ricci, partner e presidente.
SEI OPERAZIONI L’ANNO
Da quando è stata fondata, la boutique ha seguito oltre 30 operazioni, una media di sei l’anno, in particolar modo emissioni obbligazionarie (minibond) e deal m&a, la maggior parte delle quali con operatori stranieri, soprattutto francesi e tedeschi. A gennaio, Ricci e Sordon hanno assistito il gruppo Saleri nella cessione di Italpresse Industrie e della controllata Gauss Automazione, società impegnate nella produzione di macchine per la pressofusione dell’alluminio, al fondo d’investimento tedesco Auctus Capital Partners AG. «Quella di Italpresse è stata la prima operazione importante in Italia per Auctus, un fondo molto conosciuto in Germania ma che ha sempre investito in Paesi di lingua germanica come Svizzera e Austria, – spiega Ricci – . In questo caso, i manager del fondo hanno tenuto conto dell’elevato valore economico e strategico dell’azienda, che è seconda al mondo nel suo settore».
SI GIOCA IN CASA ANCHE ALL’ESTERO
Quando si tratta di mercati internazionali, la boutique gioca sempre in casa. Avvalor appartiene infatti a “M&A Worldwide”, una rete nata nel 2004 e composta da 42 società di advisory di 37 Paesi diversi, dalla Cina al Portogallo, passando per il Canada e il Sudafrica. Per l’Italia, oltre ad Avvalor, c’è anche Roberto Tribuno di Bridge Kennedy International Srl. Nel 2013, all’interno del network, si sono concluse 149 operazioni, per un valore totale di 1,5 miliardi di euro.
Il network «aiuta ad accorciare le distanze fra i Paesi – spiega Galeazzi -. Ci permette di condividere informazioni circa possibili acquirenti o venditori con i colleghi stranieri, ma anche consigli sulle rispettive legislazioni e assistenza ai reciproci clienti quando gli uni agiscono o cercano investitori nel Paese degli altri». La rete garantisce inoltre la possibilità per le boutique di realizzare delle collaborazioni interne che coinvolgono i singoli advisor: «Quando una boutique prende un mandato ma non ha alcun esperto, al suo interno, nel settore o nel mercato in cui opera il cliente – spiega Ricci – può coinvolgere nell’operazione un suo collega straniero, appartenente al network, che abbia quelle specifiche competenze». Grazie a questo, assieme al corrispondente francese Michel Le Blay di MBA Capital, la boutique ha assistito, lo scorso settembre, il gruppo francese Joncoux nell’acquisizione di Apros, azienda veneta tra i principali player nel mercato italiano delle canne fumarie e accessori per fumisteria. Apros e i venditori, i fratelli Nalon, sono stati assistiti dal Gruppo Cariparma con il banker Luigi Fogolini.