Azimut nomina Sergio Albarelli nuovo amministratore delegato
Azimut tira le somme per la prima parte dell’anno e nomina il nuovo amministratore delegato, dopo la scelta del fondatore e numero uno della società Pietro Giuliani di ricoprire la carica di presidente.
Si tratta di Sergio Albarelli (nella foto), da 25 anni attivo nel mondo dell’asset management, prima in Deutsche Asset Management in Italia e dal 2000 in Franklin Templeton come responsabile dell’ufficio italiano prima e di Spagna (2005), Francia (2008) e Benelux (2010) poi. Albarelli è anche vice presidente di Assogestioni, vice presidente dell’American Chamber of Commerce in Italy e partecipa al Comitato Corporate Governance di Borsa Italiana.
Ad Albarelli va dunque il compito di gestire la società di asset management che ha chiuso il primo semestre 2016 con ricavi consolidati pari a € 312,5 milioni rispetto ai 414,7 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, e un utile netto consolidato pari a 67,8 milioni rispetto ai 180,4 milioni del 2015.
Il risultato del semestre ha risentito del crollo delle commissioni di performance da cui Azimut è altamente dipendente. Banca Akros in una recente nota ricorda che questa voce, altamente volatile, ha rappresentato circa il 22% dei ricavi di Azimut del 2015, il livello più alto del settore.
Nel trimestre, l’utile netto è in leggera discesa a 47 da 53 milioni mentre i ricavi sono in leggero progresso a 179 milioni.
La posizione finanziaria netta consolidata a fine giugno 2016 risultava positiva per 194 milioni (era di 336,3 milioni a fine dicembre 2015 e 339,6 milioni a fine giugno 2015).
Inoltre nel semestre sono stati pagati dividendi ordinari per circa 67 milioni e sono state fatte acquisizioni all’estero per 28 milioni circa.
Su questo fronte l’ultima riguarda l’intero capitale sociale di BRZ Gestão de Patrimônio, societá di wealth management brasiliana che attualmente gestisce l’equivalente di circa 140 milioni di euro, acquisita tramite la controllata Azimut Brasil Wealth Management Holding. L’operazione, che non è soggetta all’approvazione delle autorità locali, prevede un prezzo di circa 1,1 milioni.
Azimut, inoltre, assieme ai soci di minoranza di Augustum Opus SIM, hanno avviato le trattative per l’acquisto da parte di Azimut del restante 49% in mano ai soci di minoranza che, laddove l’operazione si concretizzasse, continuerebbero a collaborare attivamente per gestire il business della società. L’esecuzione, si legge nella nota, “sarebbe comunque subordinata al completamento del progetto di riorganizzazione del Gruppo Azimut volto all’esclusione dalla CRDIV, e comporterebbe una fusione della società in Azimut Capital Management SGR”.
Tornando ai conti, il totale delle masse gestite a fine giugno 2016 raggiunge i 32,6 miliardi mentre quello comprensivo del risparmio amministrato e gestito da case terze direttamente collocato arriva a 39,1 miliardi. 4
La raccolta netta nei primi sei mesi dell’anno è stata di 3,4 miliardi circa, anche grazie al consolidamento delle masse di alcune JV estere che hanno contribuito per 1,3 miliardi, portando così il peso delle masse fuori dall’Italia pari al 15% sul totale.
Positiva anche l’attività di reclutamento di consulenti finanziari e private banker: nel primo semestre 2016 il gruppo e le sue divisioni hanno registrato 75 nuovi ingressi, portando il totale del Gruppo Azimut a fine giugno a 1615 unità. A questo proposito, l’ultimo ingresso, riporta Advisoronline, è quello di Gennaro De Pascale, che entra quale responsabile wealth management della regione Campania.
De Pascale viene da Finanza & Futuro, dove era arrivato nel 2013 come regional manager e da febbraio di quest’anno aveva assunto la carica di regional manager Campania per la Private Advisory Unit. In precedenza ha lavorato in UBS per 11 anni. La sua carriera è iniziata invece in Banca Commerciale Italiana.