Banca Carige rafforza il capitale, previsti un bond e un aucap da 400 milioni

Banca Carige procede nel percorso di rafforzamento finanziario. Il cda della banca guidata da Fabio Innocenzi (nella foto) ha infatti dato il via libera al piano, che prevede innanzitutto l’emissione di un bond subordinato per 400 milioni di euro, 320 milioni dei quali saranno sottoscritti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi dopo il no degli azionisti. A questo seguirà un aumento di capitale da 400 milioni che dovrebbe essere deliberato nell’assemblea straordinaria dei soci, che sarà convocata per il 21 dicembre prossimo. Sarebbe il quinto aumento di capitale in quattro anni: la banca ha effettuato aumenti di capitale per un totale di 2,1 miliardi di euro, ma oggi le sue azioni valgono in totale appena 450 milioni di euro.

Contestualmente la banca ha annunciato il closing per la cessione di un portafoglio di posizioni UTP per 366 milioni di valore lordo, mentre è in corso di esecuzione la cartolarizzazione assistita da GACS su posizioni in sofferenza fino a un miliardo.

Per Innocenzi con l’aumento di capitale “siamo abbondantemente superiori agli obblighi 2019 di Cet1 e in linea con quelli di Total Capital Ratio 2019 ed è quello che ci serve per essere conforme alle richieste del regolatore” e aprire l’istituto a una possibile aggregazione che potrebbe anche andare in porto, hanno detto i vertici della banca, entro il 2019.

Il socio di riferimento di Carige, Malacalza Investimenti (27,5%), non parteciperà infatti all’operazione relativa al bond, così come il socio Gabriele Volpi (9%), mentre il terzo azionista di peso della banca, Raffaele Mincione (5,4%), ha invece annunciato di aver comunicato alla banca “il proprio irrevocabile impegno per l’importo di 20 milioni”. Ma condiziona “il proprio impegno alla individuazione e definizione di una adeguata remunerazione da concordarsi tra le parti”. Quanto al Fondo interbancario, la proposta di intervento, viene riferito, verrà sottoposta all’assemblea del Fondo, convocata per il prossimo 30 novembre.

Nei primi 9 mesi del 2018 la banca ha perso 189 milioni, di cui 168 milioni nel terzo trimestre a causa della “profonda revisione” del portafoglio crediti che ha portato alla contabilizzazione di rettifiche per 219,2 milioni di euro, con l’innalzamento della copertura media sui crediti deteriorati al 51,6%.

Noemi

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