Banca Etica lancia bond per finanziare le imprese culturali, obiettivo raccolta 15 milioni

Banca Etica lancia i bond per finanziare la cultura. L’obiettivo è raccogliere un plafond di 15 milioni di euro, con cui l’istituto potrà espandere ulteriormente il credito alle imprese culturali, duramente colpite dalla crisi innescata dalla pandemia.

L’emissione, si legge in un comunicato, ha una durata di sette anni e un rendimento annuo dello 0,90%. Il collocamento, partito il 15 settembre, terminerà il 20 novembre.

La proposta “è rivolta alla clientela con propensione al rischio moderata. che cerca un prodotto d’investimento semplice, che generi un flusso di reddito sicuro e costante, e un positivo impatto sociale”.

Le imprese culturali in Italia sono oltre 400mila e danno lavoro a 1,5 milioni di persone. E’ uno dei settori più colpiti dalla crisi generata dalla pandemia da Covid-19, con perdite per tutto il sistema a partire da musei (80 milioni), cinema (120 milioni) e spettacoli musicali (350 milioni).

Banca Etica nel 2019 ha erogato 49 milioni di euro di finanziamenti a imprese e organizzazioni attive nel settore culturale. Con i finanziamenti sono stati organizzati in un solo anno oltre 4mila eventi, a cui hanno partecipato 885mila persone.

Banca Etica raccoglie il risparmio di organizzazioni e cittadini e lo utilizza interamente per finanziare progetti finalizzati al benessere collettivo. Oggi Banca Etica conta 44mila soci e 75 milioni di capitale sociale; una raccolta di risparmio di 1,7 miliardi di euro e finanziamenti per oltre un miliardo a favore di iniziative di organizzazioni, famiglie e imprese nei settori della cooperazione e innovazione sociale, cooperazione internazionale, cultura e qualità della vita, tutela dell’ambiente, turismo responsabile, agricoltura biologica, diritto alla casa, legalità.

“C’è forte bisogno sociale di riaprire in sicurezza spazi di fruizione della cultura, rigenerare la creatività collettiva e individuale e stimolare i nostri sguardi verso l’esterno e gli altri, uscendo dall’isolamento cui la situazione ci obbliga”, commenta il direttore generale di Banca Etica, Alessandro Messina (nella foto). “È anche necessario innovare i modelli di impresa culturale per reagire alle difficoltà e per sfruttare al meglio l’utilizzo delle nuove tecnologie e della digitalizzazione come opportunità per raggiungere più persone e rendere la cultura più inclusiva. Sappiamo che tra i risparmiatori, anche tra chi ancora non conosce la finanza etica, cresce il desiderio di combinare le scelte di investimento con la consapevolezza che il proprio denaro verrà impiegato per finanziare progetti di utilità sociale e ambientale, come nel caso delle attività delle imprese culturali”.

Noemi

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