Banca Finnat guarda alla crescita: masse a 18 miliardi nel 2020

Una banca di servizi a tutto tondo per le piccole e medie imprese, dalla consulenza sui patrimoni fino alla quotazione. Banca Finnat racconta alla stampa i suoi progetti per il futuro con l’obiettivo di diventare la “Goldman Sachs” delle pmi italiane attraverso innanzitutto una crescita per linee interne in Italia e il miglioramento dei servizi private.
Oggi il gruppo romano, nato 120 anni fa e guidato dall’amministratore delegato Arturo Nattino (nella foto), gestisce masse per poco più di 16 miliardi di euro, di cui 4,5 miliardi nel private banking. “L’obiettivo è arrivare a 18 miliardi entro il 2020”, ha detto Nattino. In particolare, lo scorso anno la banca ha registrato una crescita del 7% in termini di fatturato netto dell’attività di gestione di fondi immobiliari  e ha avviato due nuovi fondi destinati ad investitori istituzionali esteri, per un totale di oltre 230 milioni di euro, di cui uno specializzato in Centri Commerciali.

 Il totale investito è pari a 930 milioni di euro.
 Sul fronte Borsa, che è uno di quelli su cui il gruppo punta maggiormente, nel 2018, la banca ha accresciuto il proprio ruolo come Nomad e Global Coordinator / Lead Manager attraverso il perfezionamento di sei Ipo sul mercato AIM Italia, cioè Fervi, Archimede, Grifal, Askoll EVA, SOS Travel e Powersoft, e consolidato l’attività di Nomad on going nei confronti di 18 emittenti. Inoltre il gruppo ha perfezionato, in qualità di Sponsor, l’operazione di translisting che ha portato alla quotazione di Giglio Group sul mercato Mta. “Siamo una banca piccola e quello delle pmi è necessariamente il nostro mercato di riferimento”, spiega Nattino, “in particolare l’attività sul mercato Aim è importante anche per le sinergie che porta con l’attività di private banking”. 

A questo proposito, per quest’anno la banca punta a rafforzare l’Area Nord Italia, con l’inserimento di nuove figure professionali, con l’obiettivo di inserire circa otto banker all’anno e di arrivare a 67 professionisti al 2020. Lo sviluppo dell’Area Nord potrà passare sia dal rafforzamento delle filiali di Milano e Novi, sia eventualmente attraverso l’apertura di nuove filiali in altre aree strategiche. A Milano è in programma anche il trasferimento in una nuova sede nei pressi di via Manzoni.

Previsto inoltre il consolidamento sul territorio di Roma che proseguirà nei prossimi mesi anche attraverso l’ampliamento dell’organico delle filiali e, in particolare, della filiale di via Piemonte, attiva dal quarto trimestre del 2017 mentre all’estero non si escludono acquisizioni di piccole realtà, soprattutto in Svizzera. Lì, osserva l’ad, “è in corso un consolidamento del settore bancario per via della stretta regolamentare, che rende molto costosa l’attività bancaria”.

Quanto al private banking, Banca Finnat vede un modello di multi family office evoluto, in cui alle attività di wealth management, si affiancano pianificazione fiscale e legale, attività di family governance (come la costituzione di patti di famiglia), filantropia e servizi corporate.

Infine, sul fronte immobiliare, che è una delle attività portanti del gruppo con 7,2 miliardi di masse in capo alla sgr InvestiRe, Finnat intende rafforzare il segmento delle Rsa. Di recente il gruppo, assieme alla Fondazione Cariplo, presieduta da Giuseppe Guzzetti, hanno avviato una partnership nel settore dell’housing sociale attraverso la Redo sgr, società di gestione che avrà Cariplo, con il 66,7%, come azionista di riferimento, mentre il 33,3% farà capo a InvestiRe.

Noemi

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