Banca Valsabbina, oltre 20 milioni investiti sui minibond
Banca Valsabbina supera i 20 milioni di euro di investimenti complessivi sui minibond.
Lo annuncia la banca bresciana specificando, in dettaglio, le operazioni svolte, tra cui l’investimento di 6 milioni in un fondo di investimento alternativo riservato di diritto italiano, istituito in forma chiusa, con un focus specifico, e ha la partecipazione a 14 emissioni, per un controvalore totale di 13,5 milioni. Di questi, 2 milioni riguardano la sottoscrizione dello strumento ELITE Basket Bond, uno strumento innovativo che prevede l’emissione di titoli garantiti dalle obbligazioni emesse da società aderenti al programma ELITE di Borsa Italiana London Stock Exchange.
Tra le operazioni più recenti a cui Banca Valsabbina ha partecipato, quella con la bresciana Baia Silvella, uno dei principali player in Italia nella gestione di campeggi e villaggi, e il gruppo bergamasco FECS, attivo nel settore del recupero e riciclo di materie prime metalliche.
Per Paolo Gesa (nella foto), direttore business di Banca Valsabbina – L’ultimo biennio per molte imprese è stato positivo, i bilanci sono migliorati ed è più facile approcciare il mercato. Da qui il recente lancio del servizio dedicato alle aziende che vogliono quotarsi in borsa (all’AIM, ma non solo) e la rinnovata spinta sul mercato dei minibond. I tassi non rimarranno così bassi ancora a lungo: può essere una buona idea oggi fissare il costo del debito approfittando di durate più lunghe e profili di ammortamento più favorevoli del normale credito bancario”.
Il settore dei minibond
Stando alla banca, l’industria dei minibond è in grande fermento, e anche nel 2017 ha confermato e rafforzato lo sviluppo costante evidenziato negli ultimi anni. La crescita è proseguita nonostante il miglioramento delle condizioni di accesso al credito tradizionale registrate nell’ultimo biennio, confermando l’opzione del mini bond come significativa fonte di finanziamento alternativa e complementare, soprattutto in preparazione a successive operazioni sul mercato dei capitali.
Nel complesso, dal novembre 2012 alla fine dello scorso anno, attraverso i minibond sono stati raccolti 16,9 miliardi grazie a 467 emissioni effettuate da 326 imprese diverse. Il dato più rilevante, se si guarda il mondo delle imprese, è che l’accelerazione appare diffusa indipendentemente dalla taglia dell’emittente e dai settori di provenienza: dei 170 minibond che hanno visto la luce nel 2017 (in crescita rispetto ai 110 dell’anno precedente) ben 147 sono inferiori a 50 milioni e, se si guarda ancora una volta al dato complessivo, più del 50% delle emissioni risulta sotto la soglia dei 5 milioni.
Particolare attenzione merita poi la prima emissione di ELITE Basket Bond, avvenuta il 12 dicembre 2017, che ha visto la partecipazione di 10 aziende ELITE appartenenti a diversi settori che hanno emesso contestualmente minibond callable di durata decennale per un ammontare complessivo di € 122 milioni, con cedola 4,3% e rimborso amortizing. Le obbligazioni sono state interamente sottoscritte da una SPV che ha emesso un’unica tipologia di titoli di ammontare pari alla somma dei singoli strumenti. I titoli beneficiano inoltre di una garanzia fornita in forma mutualistica (dalle stesse società emittenti. Dato il successo della prima operazione, Borsa Italiana ha già in programma di replicare l’operazione nei prossimi mesi con altre due emissioni.
Questo trend di sviluppo prosegue anche nel 2018: in base ai dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, nel primo trimestre dell’anno ci sono state 14 emissioni