BlackRock Italia: Viganò verso il ruolo di executive chairman. Interesse per Carige

BlackRock punta a entrare nel dossier Carige mentre si riorganizza nel nostro Paese.

Secondo indiscrezioni Andrea Viganò (nella foto), dal 2008 country head per il nostro Paese, lascerà il suo incarico operativo per assumere quello di executive chairman BlackRock Italia con un ruolo istituzionale e di relazioni strategiche. Il suo posto sembra verrà preso da Giovanni Sandri, attualmente chief operating officer della filiale nazionale del big Usa del gestito, che quindi assumerà le responsabilità manageriali anche del business locale.

BlackRock in Italia gestisce masse per 67,2 miliardi di euro rappresentando una quota di mercato del 3,3% al dicembre 2018 (rispetto al 3,9% dell’anno precedente quando gli aum erano di 79,80 miliardi).

Contestualmente, stando a quanto riportato da Radiocor, il colosso Usa, a un paio di settimane dalle offerte vincolanti, starebbe lavorando a un’offerta per Carige supportato da un piano che insiste in particolare sulle potenzialità di Banca Cesare Ponti, la private bank dell’istituto.
Il fondo avrebbe iniziato da settimane a esaminare il dossier, condividendo le linee-guida del nuovo piano industriale presentato a fine febbraio dai tre commissari Raffaele Lener, Fabio Innocenzi e Pietro Modiano. In particolare, il colosso americano avrebbe apprezzato la strategia di rilancio commerciale basata sul contenimento dei costi (mille dipendenti in uscita) e sulla crescita dei ricavi, attraverso soprattutto il rilancio delle attività di ” private” affidate alla controllata Cesare Ponti. Un rafforzamento che avverrà anche con l’apertura entro l’estate dieci filiali in Italia, con l’obiettivo di portare in cinque anni a 18 miliardi il valore delle masse gestite.

Il fondo concorre con Varde Partners, che avrebbe presentato un’offerta, mentre al momento non ci sarebbero gruppi bancari al lavoro in vista delle offerte vincolanti che dovranno pervenire ai commissari nei primi giorni del mese di aprile. Carige è in amministrazione straordinaria da inizio gennaio per la necessità ravvisata da Bce di stabilizzarne la governance, ma ogni riassetto a livello proprietario dovrà comunque passare da una assemblea degli azionisti e soprattutto dall’appoggio dell’azionista Malacalza Investimenti.

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