Bnp Paribas chiude il trimestre con un utile netto a 1,83 mld
Bnp Paribas va oltre le stime degli analisti e chiude il terzo trimestre del 2015 con un utile netto in crescita del 14,5% a 1,83 miliardi di euro, contro gli 1,75 miliardi previsti.
Un risultato che la più grande banca francese intende rafforzare puntando principalmente sull’investment banking, che al momento pesa per non più di un terzo sull’intero capitale allocato. Una scelta controcorrente rispetto agli altri competitor, da Deutsche Bank a Credit Suisse, i quali stanno invece risimensionando questa attività.
A indicarlo è stato il Cfo del gruppo, Lars Machenil, in una conference call: «Stiamo conquistando quote di mercato da coloro che stanno indietreggiando e ora vogliamo vedere come accelerare questa dinamica», ha detto il manager, aggiungendo che la banca sta rivedendo il budget per presentare una strategia sul fronte dell’investment banking già a partire dal prssimo anno.
Tornando al bilancio, il gruppo guidato da Jean-Laurent Bonnafé (nella foto) ha registrato un margine di intermediazione dell’8,5% a 10,34 miliardi mentre i costi di gestione sono aumentati del 7,3% a 6,95 miliardi. In un quadro di progressiva ripresa della crescita in Europa, i ricavi delle tre divisioni operative del gruppo sono aumentati del 5,8%, beneficiando delle varie acquisizioni effettuate nel 2014 (soprattutto in Polonia, Germania e Francia) e di un impatto valutario favorevole.
Il risultato lordo di gestione è in aumento del 10,9%, attestandosi a 3.388 milioni di euro, mentre sotto il profilo patrimoniale, al 30 settembre 2015 il Core Tier 1 si attesta al 10,7%, in crescita di 10 punti base rispetto al 30 giugno 2015, considerano anche un payout sul dividendo del 45% nel 2015.
Quanto a Bnl, la cpmtrollata italiana ha generato un utile ante imposte pari a 14 milioni di euro, in crescita di 3 milioni rispetto al terzo trimestre 2014. Il margine di interesse è diminuito del 7,4% complice il «riposizionamento verso la clientela imprese con migliori prospettive», come si legge in una nota del gruppo «nonostante l’aumento dell’attività nel segmento privati». Le commissioni aumentano dell’1,7% grazie alla performance positiva della raccolta indiretta, derivante dall’aumento degli attivi.