Bnp Paribas emette certificate Step-Down Cash Collect su panieri di azioni
BNP Paribas ha annunciato l’emissione di una nuova serie di certificate Step-Down Cash Collect su panieri di azioni con premi potenziali mensili con Effetto Memoria compresi tra lo 0,75% (9% p.a.) e l’1,6% (19,2% p.a.) con scadenza triennale.
La nuova serie di Step-Down Cash Collect consente di ottenere potenziali premi nelle date di valutazione mensili anche nel caso in cui le azioni sottostanti abbiano subito una perdita rispetto al valore iniziale, ma le stesse siano ad un livello superiore o pari al livello Barriera Premio, che varia a seconda del cosiddetto effetto Step Down. Infatti, la Barriera Premio è fissata al 70% del valore iniziale dei sottostanti per i primi sei mesi e diminuisce successivamente del 10% ogni sei mesi, fino ad arrivare al 30%. In questo modo vi sono maggiori possibilità di ricevere i premi mensili. I premi sono inoltre dotati di Effetto Memoria, grazie al quale eventuali premi non pagati possono essere recuperati nelle date di valutazione successive.
Inoltre, a partire dal sesto mese di vita, qualora in una delle date di valutazione mensili tutti i sottostanti del paniere quotino ad un valore superiore o pari al valore iniziale, il Certificate scade e rimborsa il valore nominale di 100 euro, oltre al premio mensile con eventuale Effetto Memoria.
Luca Comunian (nella foto), Head of Marketing – Global Markets di BNP Paribas Corporate & Institutional Banking, ha commentato: “Già dal primo lancio di questa nuova tipologia di certificate, gli Step-Down Cash Collect hanno dimostrato di essere strumenti finanziari molto apprezzati dagli investitori, perché il loro payoff innovativo aumenta le possibilità di ricevere il premio mensile. La combinazione della Barriera Premio, che diminuisce progressivamente fino al 30%, con l’Effetto Memoria, che permette di ricevere i premi mensili fino all’1,60% non pagati in precedenza. La gamma infine vanta molteplici panieri di azioni che permettono di investire nei mercati americani e cinesi, senza esporsi al rischio valutario”.