Bper, da lunedì parte l’aumento di capitale da 800 milioni

Il consiglio di amministrazione di Bper da il via libera l’aumento di capitale da 800 milioni di euro, propedeutico all’acquisto dei 532 sportelli Ubi Banca da Intesa Sanpaolo, che partirà lunedì 5 ottobre prossimo.

Nel dettaglio, l’aucap avrà luogo attraverso l’emissione di massime 891,39milioni di azioni ordinarie Bper, prive di valore nominale espresso, aventi godimento regolare da offrire in opzione agli azionisti e ai titolari delle obbligazioni convertibili rivenienti dal prestito obbligazionario convertibile “Additional Tier 1” emesso lo scorso 25 luglio 2019 nel rapporto di otto nuove azioni ogni cinque diritti di opzione posseduti al prezzo di sottoscrizione 0,90 euro per ciascuna nuova azione.  I diritti di opzione che daranno diritto alla sottoscrizione delle azioni ordinarie Bper di nuova emissione dovranno essere esercitati, a pena di decadenza, dal 5 ottobre al 16 ottobre 2020, estremi inclusi.

Il prezzo incorpora uno sconto del 30,97% rispetto al prezzo teorico ex diritto (Theoretical Ex Right Price o TERP).

Scontata la partecipazione dei due soci di riferimento, ovvero Unipol (19,68%) e la Fondazione di Sardegna (10,24%), che, si legge nella nota di Bper, ha manifestato la disponibilità a sottoscrivere una quota dell’aumento di capitale corrispondente alla partecipazione detenuta nel capitale della banca.

L’operazione gode inoltre del supporto del consorzio guidato da Mediobanca (sole global coordinator), a cui si affiancano Citi e Bofa Merrill Lynch che agiranno in qualità di co-global coordinator e joint bookrunner, JP Morgan (in qualità di senior joint bookrunner), Banco Santander, Barclays, BNP Paribas, Crédit Agricole Cib, Equita, Intermonte, Mainfirst Bank e MPS Capital Services (in qualità di joint bookrunner). Le banche si sono impegnate a sottoscrivere, disgiuntamente e senza alcun vincolo di solidarietà tra loro, secondo i termini e le condizioni previsti dal contratto di garanzia, le nuove azioni non sottoscritte al termine dell’offerta sul MTA dei diritti rimasti eventualmente non esercitati.

Per Barclays all’operazione è a lavoro un team guidato da David Koch, md, head of southern europe ecm assieme con Stefano Conte, director; Renato Di Monta, md, head of financial institutions group e Rodolfo Pambianco, vice president.

Resta da capire quale sarà l’adesione da parte del retail alla ricapitalizzazione, partecipazione che vale circa il 3o -40% del capitale.

Nel frattempo, quanto alla cessione del ramo d’azienda formato dai 532 sportelli Ubi da Intesa Sanpaolo a Bper, aspetto essenziale dell’Ops, le banche guidate rispettivamente da Carlo Messina e Alessandro Vandelli (nella foto) le parti hanno individuato come periodo allo stato previsto per il closing la seconda metà di febbraio 2021 per quanto concerne le filiali di Ubi e il secondo trimestre 2021 per quanto concerne il trasferimento delle filiali di Intesa Sanpaolo.

In questo contesto, il cda di Bper, tenuto conto della nuova tempistica prevista per il closing dell’operazione nel corso del 2021, ha rivisto le stime dei target economico-finanziari del Ramo al 2021 adeguandole per competenza: l’utile netto consolidato stimato della combined entity al 2021 è atteso pari a circa 350 milioni; le stime di npe ratio lordo e cost/income ratio sono attese rispettivamente in area 9% e 60%, con un CET1 ratio Fully Loaded atteso superiore al 13,0%.

Noemi

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