Cacao, non si ferma il rally dei prezzi. Le cause del rincaro

Il tradizionale uovo di Pasqua risulta quest’anno particolarmente “salato” per gli italiani, a causa delle quotazioni record raggiunte dal cacao negli ultimi mesi che hanno fatto impennare i listini al dettaglio delle uova di cioccolato. Lo denuncia il Codacons, che segnala rincari a cascata in tutta Italia e per tutti i marchi.
Gli aumenti di prezzo delle uova di cioccolato delle marche più note vanno in media dal +16% al +24% rispetto allo scorso anno, e si aggiungono ai rincari del +15% già registrati nel 2023.

In media la produzione di uova di Pasqua nel nostro Paese supera le 31mila tonnellate all’anno, con un giro d’affari stimato in oltre 300 milioni di euro nel 2023: questo significa che, a parità di acquisti, i rincari peseranno per circa 72 milioni di euro sulle tasche dei consumatori.
Alla base dei pesanti aumenti per le uova di Pasqua c’è non solo la crisi del cacao, con le quotazioni salite alle stelle nell’ultimo anno, ma anche il rincaro di materie prime come lo zucchero, i cui listini sono cresciuti del +72%, e del burro di cacao, +52%.

In crescita costante da almeno due anni, il mese scorso il costo delle fave di cacao ha toccato un nuovo record sfondando quota 10mila dollari alla tonnellata nelle borse di New York e Londra.

Secondo gli esperti i rincari sono conseguenza del cambiamento climatico: periodi di siccità prolungata, incremento delle temperature medie e intense precipitazioni, alterano l’ambiente e il territorio, decimando le produzioni agricole con effetti a cascata sull’offerta di alcune materie. E’ ciò che accade in alcuni dei principali Paesi produttori di cacao, tra cui il Ghana e la Costa d’Avorio, che secondo le stime dell’Organizzazione internazionale del cacao da soli rappresentano il 60% della produzione globale.

eleonora.fraschini@lcpublishinggroup.it

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