Cdp con Goldman Sachs per il 35% di Poste Italiane
Affiancata da Goldman Sachs, Cassa depositi e prestiti ha acquisito il 35% di Poste Italiane. Il cda della società presieduta da Claudio Costamagna (nella foto) ha infatti approvato ieri l’operazione e ha dato mandato al management di convocare l’assemblea per deliberare l’aumento di capitale, comprensivo di sovrapprezzo, pari a 2,93 miliardi di euro – riservato al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) – che consentirà il conferimento della partecipazione. Il conferimento, si legge ancora nella nota, sarà realizzato successivamente alla data di stacco del dividendo di Poste prevista per il prossimo 20 giugno.
L’operazione, più che di carattere industriale, avrebbe come obiettivo principale quello di rafforzare il patrimonio della Cdp considerando la natura di poste: se infatti Cdp controlla soprattutto attività industriali, che per il connesso livello di rischio assorbono molto patrimonio in termini di requisiti di stabilità, dall’altro lato Poste oltre ad agire per cassa assorbe poco patrimonio.
L’operazione serve anche per accelerare il l’uscita dal capitale della società guidata da Francesco Caio di Via Xx Settembre, il cui ultimo passo sarà poi la cessione in Borsa di una seconda tranche, pari al restante 29,7% del capitale di Poste in mano pubblica.
In questo contesto, per ovviare al potenziale conflitto di interessi legato al cambio del controllo di Poste, legata a Cdp attraverso contratti di remunerazione della raccolta. Per questo motivo Cdp potrà solo detenere la partecipazione, mentre “l’attività di indirizzo e di gestione della partecipazione continuerà a essere esercitata dal ministero dell’Economia”, si spiega nella nota. Inoltre, ol passaggio della partecipazione, che finirà nella gestione separata di Cdp, e le regole di governance saranno disciplinati attraverso un apposito decreto ministeriale.
Dall’aumento di capitale di Cdp, diminuità la quota delle fondazioni dal 18,4% al 15% circa.