Cdp sottoscrive il nuovo bond di Granarolo da 60 milioni
Granarolo continua nel suo percorso di crescita e guarda anche al mercato dei capitali. La società italiana attiva nel comparto lattiero-caseario ha infatti lanciato un’obbligazione da 60 milioni di euro che è stata sottoscritta in parti uguali da Cassa depositi e prestiti e dal Fondo Sviluppo Export nato su iniziativa di SACE (Gruppo CDP) e gestito da Amundi SGR.
Il bond, nel dettaglio, ha una durata di sei anni, prevede una cedola annuale pari a 3,05%, e rimborso bullet.
L’operazione è stata strutturata e collocata da BNP Paribas e Deutsche Bank in qualità di Joint-Lead Managers.
L’iniziativa contribuisce al finanziamento del nuovo Piano industriale 2016-2019 di Granarolo che punta ad attuare una strategia di espansione all’estero della società e a raggiungere un incremento dal 20% al 40% dei ricavi provenienti dai nuovi mercati. In particolare, con la liquidità ottenuta sul mercato Granarolo potrà concludere nuove acquisizioni, oltre a quelle già fatte in Francia, Cile, Brasile e Nuova Zelanda, in altri Paesi al di fuori dall’Europa, oltre che ampliare la gamma dei prodotti offerti e le geografie raggiunte.
“Il bond contribuirà a finanziare il piano di sviluppo 2016-2019 che stiamo realizzando – ha commentato Gianpiero Calzolari, Presidente del Gruppo Granarolo –. Nord America e Asia sono i principali mercati di sbocco, per i quali stiamo pianificando in parallelo il lancio di un vasto paniere di prodotti Made in Italy e di innovativi prodotti che rispondono a bisogni specifici di quelle comunità”.
Per Antonella Baldino (nella foto), chief business officer di Cassa depositi e prestiti, “si tratta di una operazione che coniuga l’impegno del Gruppo CDP nel supporto ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane, fattore chiave di successo e di competitività, con il sostegno ad un settore che si contraddistingue da sempre come una eccellenza italiana. L’agroalimentare rappresenta infatti un asset strategico dell’economia del Paese, non soltanto perché contribuisce in modo rilevante alla crescita economica e rappresenta una quota significativa del nostro export, collocandoci ai vertici delle classifiche dei Paesi esportatori, ma anche per l’immagine di qualità che da sempre restituisce al Paese in ambito internazionale”.