Christofferson Robb firma l’acquisto di npl per 320 mln da Cassa Centrale Banca
Il fondo Christofferson Robb ha firmato l’acquisto di un portafoglio di non performing loans per 320 milioni, da Cassa Centrale Banca, che ha riunito un gruppo di 27 istituti.
Operazione, realizzata attraverso una piattaforma multi-originator creata e gestita da Banca Imi e da Cassa Centrale Banca, da cui le banche dovrebbero ricavare in media il 10,5 per cento del valore.
Si tratta della prima tranche cui seguirà, entro l’anno, una seconda operazione per 125 milioni che coinvolge una decina di altre banche e che segue due tranche vendute precedentemente per 150 e 250 milioni. Entro il 2015, sulla base delle operazioni già in cantiere, le cessioni tramite questa piattaforma dovrebbero toccare quota 1 miliardo, mentre nel 2016, stando ai pronostici di Banca Imi e di CCB, le piccole banche venderanno un ulteriore miliardo.
Nel dettaglio, la piattaforma multi-originator ideata per questa operazione mette in contatto la domanda e l’offerta per chiudere operazioni a prezzi di mercato. In pratica le banche cedono alla piattaforma solo quelle sofferenze per le quali sono stati già fatti accantonamenti a valori di mercato. Una quota che, nella maggior parte dei casi, è di piccole dimesioni e non sarebbe vendibile singolarmente ai grandi investitori esteri ma che in questo modo viene aggregata ad altre quote di altre banche.
Banca Imi costruisce così un portafoglio diversificato, mettendo assieme le sofferenze di una pluralità di cedenti, con prestiti secured e unsecured, erogati ad aziende e alla clientela retail.
«Lo sviluppo di una piattaforma multi-cedente, la prima mai realizzata in Italia per la cessione di NPLs, – spiega al Sole 24 Ore Biagio Giacalone (nella foto), responsabile del team Credit Solutions Group di Banca Imi –, ha permesso di creare un portafoglio di dimensioni rilevanti capace di attrarre l’interesse dei maggiori investitori a livello europeo e di generare maggiore liquidità attraverso meccanismi di valutazione metodologicamente efficaci per selezionare sub-portafogli di sofferenze con prezzi allineati a quelli di mercato».
«Il nostro obiettivo – aggiunge Fabrizio Berti direttore dell’area crediti di Cassa Centrale delle Casse Rurali e delle Bcc del Nord Est – è quello di coinvolgere un numero più ampio possibile di piccole banche per un programma di nuove cessioni di sofferenze che nel 2016 potrebbe superare 1 miliardo di euro».
In un contesto in cui i crediti deteriorati delle principali banche italiane ammontavano, a maggio, a oltre 300 miliardi (dei quali 187,3 di sofferenze), questa piattaforma va nella direzione della creazione di un mercato vero e proprio delle sofferenze bancarie in Italia, se unita a una bad bank o un veicolo ad hoc con ruolo polarizzante e a riforme per velocizzare i tempi di recupero del credito.