Commonwealth Fusion Systems chiude un round da 863 milioni di dollari. Partecipa anche Neva sgr
Commonwealth Fusion Systems (CFS), startup nata nel 2018 dal MIT Plasma Science and Fusion Center con l’obiettivo di realizzare impianti a fusione in grado di immettere elettricità in rete, ha incassato un round da 863 milioni di dollari. Nvidia, Google e l’investitore miliardario Stanley Druckenmiller hanno partecipato al round. Google ha anche firmato un accordo per acquistare circa la metà dell’elettricità che sarà prodotta dal primo impianto commerciale di CFS in Virginia, atteso nei primi anni Trenta.
Al round ha preso parte anche Neva sgr, la società di venture capital del Gruppo Intesa Sanpaolo controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center. e guidata dal ceo Mario Costantini (in foto). Tra i nuovi investitori in CFS rientrano anche: Brevan Howard, Morgan Stanley’s Counterpoint Global, Stanley Druckenmiller, FFA Private Bank di Dubai, Galaxy Interactive, Gigascale Capital, HOF Capital, Planet First Partners, Woori Venture Padrtners US, e un consorzio di 12 società giapponesi Mitsui & Co., Ltd. e Mitsubishi Corporation.
Con questa raccolta, la società di Devens (Massachusetts) raggiunge circa 3 miliardi di dollari di capitali complessivi, pari a un terzo dell’intero settore della fusione, che ha raccolto finora circa 8 miliardi. È uno dei cinque round più consistenti nella storia del climate tech e testimonia la crescente fiducia degli investitori nella possibilità che la fusione nucleare diventi una realtà commerciale.
CHI E’ COMMONWEALTH FUSION SYSTEMS
CFS è una realtà unica a livello mondiale nella fusione nucleare che ha brevettato e sviluppato il rivoluzionario reattore di tipo Tokamak per la fusione a confinamento magnetico denominato SPARC, la prima macchina al mondo commercialmente rilevante per la fusione a energia netta.
Fondata nel 2018 come spin-off del Massachusetts Institute of Technology (MIT), CFS si concentra sullo sviluppo della fusione a confinamento magnetico (MCF) utilizzando superconduttori ad alta temperatura (HTS). CFS ha compiuto progressi significativi negli ultimi anni, a partire dalla produzione diretta dei magneti superconduttori ad alta temperatura nel suo stabilimento. La società è riconosciuta come pioniera e leader nel suo settore e ha recentemente annunciato l’intenzione di costruire la prima centrale a fusione in Virginia.
Fra i primi e principali soci di Commonwealth Fusion Systems c’è Eni, che ha investito nel 2018 circa 50 milioni di dollari come finanziatore iniziale. Negli anni successivi, Eni ha continuato a rafforzare la propria presenza, diventando un partner industriale strategico per lo sviluppo delle tecnologie necessarie.