Contracta Costruzioni Italia, da Sace e Deutsche Bank 45,6 mln per una nuova università in Ghana

Contracta Costruzioni Italia, Sace e Deutsche Bank hanno perfezionato un’operazione di finanziamento destinata a supportare un contratto da 45,6 milioni di dollari per i lavori di costruzione della University of Environment and Sustainable Development di Somanya in Ghana.

Il contratto, finanziato attraverso l’intervento di Deutsche Bank con la garanzia di SACE, è stato assegnato dal ministero dell’Istruzione della Repubblica del Ghana a Contracta Costruzioni Italia per la realizzazione del primo campus universitario dedicato allo studio delle scienze agrarie e ambientali, un ambito strategico per lo sviluppo dell’economia del Ghana che vede oltre il 20% del Pil generato dalle attività agricole.

CCIT, filiale italiana del gruppo brasiliano Contracta Engenharia, ha affidato le sub-forniture del progetto a circa 30 pmi italiane grazie alla loro elevata specializzazione e competitività in settori quali costruzioni, infrastrutture, arredo, macchinari per il fitness, elettrodomestici, apparecchi medicali e illuminazione.

“Il continente africano si conferma sempre più strategico per le esportazioni del nostro Paese e le condizioni di finanziamento dei grandi progetti in corso nell’area sono determinanti per l’aggiudicazione dei contratti da parte delle imprese italiane”, ha commentato Simonetta Acri, Chief Sales Officer di SACE, che insieme a SIMEST costituisce il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo Cdp.

Una volta completata, la nuova Università diventerà un punto di riferimento nel panorama accademico internazionale per lo studio e la ricerca nel campo della sicurezza alimentare e dello sviluppo sostenibile, contribuendo alla creazione di circa 2.400 posti di lavoro e allo sviluppo economico e sociale del Paese. Nonostante le dimensioni ancora contenute, infatti, il Ghana è una delle economie più dinamiche di tutto il continente con un Pil in costante crescita da oltre 20 anni (+5,9 nel 2017). Il Paese offre importanti occasioni anche per i beni Made in Italy nei settori delle costruzioni, oil & gas e macchinari per l’industria, in particolare per la trasformazione alimentare, con previsioni di crescita del nostro export intorno al 6,6% in media fino al 2020.

 

 

 

Noemi

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