Crack Divania, 27 milioni di crediti tornano a UniCredit

Ammonterebbe a 27,6 milioni il valore dei crediti che UniCredit può vantare da Divania, società produttrice di divani fallita nel corso del 2011. Lo hanno stabilito i giudici del Tribunale fallimentare di Bari che hanno così chiuso un nuovo capitolo di una controversia legale che segue la sottoscrizione di operazioni in derivati che, secondo il proprietario del gruppo Divania, l’imprenditore Francesco Saverio Parisi, hanno provocato il fallimento della sua azienda.

L’azienda riteneva che “il credito è stato ammesso sul presupposto erroneo che derivasse da un finanziamento per operazioni all’estero” e che “invece le somme erogate erano state utilizzate per ripianare debiti derivanti da operazioni in derivati». Secondo il Tribunale di Bari, che ha rigettato la richiesta di revoca, “l’assunto non trova riscontro in atti” e infatti UniCredit, con la sua domanda di ammissione al passivo, aveva “indicato analiticamente gli 84 finanziamenti su anticipi per esportazioni» e aveva «corroborato la domanda allegando gli estratti delle singole operazioni”.

 

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