Credem lancia due fondi di private capital e guarda al debt

Credem annuncia la propria strategia per il futuro focalizzandosi su wealth management e private capital e puntando a una raccolta netta per il 2019 di 2 miliardi di euro, di cui 150-200 milioni nel private market.

Dopo la creazione di una direzione reti crescita wealth guidata da Giorgio Garofalo, il gruppo punta a rafforza l’area non solo intergrando i criteri Esg nei propri investimenti ma anche ampliando la gamma prodotti con l’istituzione di nuovi fondi specializzati nel private market.

A partire da marzo 2019, infatti, l’area si è dotata anche di una struttura di private market e illiquid assets, dove è compresa appunto Credem Private Equity. La sgr ha chiuso a inizio anno la raccolta dei suoi due nuovi fondi chiusi alternativi di private equity dedicati agli investitori retail che nel complesso hanno raggiunto i 100 milioni di euro di sottoscrizioni, cioè il  fondo Credem Venture Capital II e il fondo Elite. Entro fine anno “collocheremo un fondo di private debt”, ha spiegato Paolo Magnani (nella foto), coordinatore dell’area wealth management di Credem, durante la presentazione della strategia della banca per quest’anno – mentre tra giugno e luglio ne arriverà uno dedicato ai non performing loan”.

I due fondi lanciati effettueranno inizialmente coinvestimenti in tandem, di maggioranza o di minoranza, anche in coinvestimento con altri operatori, in pmi quotate o non quotate prevalentemente del settore industriale e dei servizi, con l’obiettivo di svilupparne le potenzialità su un orizzonte temporale di medio-lungo termine.

I gruppo non esclude anche investimenti in aziende in temporanea difficoltà finanziaria, che presentano concrete possibilità di rilancio con l’aiuto di un nuovo gruppo manageriale e con il supporto di un valido intervento imprenditoriale e finanziario. Il fondo potrà anche investire fino a un massimo del 5% del totale in imprese in fase di startup o di early stage.

Entrambi i fondi avranno anche la possibilità di erogare prestiti alle aziende partecipate e sottoscrivere strumenti per il finanziamento come prestiti obbligazionari convertibili o mezzanini. Inoltre i fondi potranno investire in azioni, quote, strumenti finanziari partecipativi, strumenti di debito, anche subordinato, strumenti di debito equity linked, quote di altri fondi, italiani o esteri, opzioni su titoli, titoli convertibili in azioni, equity swap, e altri derivati nonché crediti e titoli rappresentativi di crediti.

Sul fronte wealth invece, il team è a lavoro anche sullo sviluppo del servizio di consulenza finanziaria indipendente con focus sui clienti UHNWI (Ultra High Net Worth Individuals, clienti con patrimonio oltre 5 milioni di euro), e su più servizi assicurativi e supporto integrato alle reti del gruppo.

Nel dettaglio, l’area wealth management del Gruppo Credem è coordinata da Magnani ed è composta da sei società (tutte controllate al 100% da Credem tranne Credemassicurazioni al 50% con Reale Mutua) che operano a supporto delle reti commerciali di Credem e Banca Euromobiliare nei servizi di investimento, nella consulenza patrimoniale e di gestione del risparmio, in ambito assicurativo e fiduciario.

In particolare Euromobiliare Advisory SIM (EASIM), guidata dal direttore generale Gianmarco Zanetti, opera nei servizi di gestione di patrimoni, di consulenza finanziaria indipendente e fornisce anche servizi di wealth management mentre Euromobiliare Asset Management SGR(ESGR) è la società di gestione e sviluppa soluzioni di investimento principalmente per le reti del Gruppo ed è gestita da Andrea Dolsa, direttore investimenti. Infine Credemvita e Credemassicurazioni (quest’ultima in partnership al 50% con Reale Mutua) sono attive nel mercato assicurativo, mentre nell’erogazione di servizi fiduciari è presente Euromobiliare Fiduciaria.

Noemi

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