Creval guarda al 2023 e lavora a una piattaforma per gli npl

Focus sull’attività core di banca commerciale e separazione, in una divisione non-core, dei crediti deteriorati del gruppo. Creval, la banca guidata dal ceo Luigi Lovaglio (nella foto), ha presentato oggi 18 giugno il nuovo piano industriale al 2023 che segue l’obiettivo di diventare una “banca commerciale solida, con un basso profilo di rischio e a supporto della crescita dei territori serviti, mettendo al centro famiglie e piccole-medie imprese”, ha detto Lovaglio.

I target del piano sono sostanzialmente un roe di circa il 6% nel 2021, che superi l’8% a fine piano, un utile netto a 138 milioni di euro al 2023 con un cost income al 59%. Il Cet 1 ratio è atteso superiore al 14% mentre l’npl ratio netto dovrà essere inferiore al 3%.

In termini di costi, il piano non dovrebbe avere impatto sul conto economico, ha spiegato il ceo.

Il piano
Per raggiungere questi obiettivi il piano prevede innanzitutto un nuovo assetto organizzativo in base al quale le attività della piattaforma commerciale sono separate  dal portafoglio legacy di crediti deteriorati del gruppo, che è pari a 1,9 miliardi al 31 marzo 2019 e che come detto confluirà in una divisione non-core. L’obiettivo è la riduzione dello stock dei crediti deteriorati lordi pari a circa l’80% nell’arco di piano (da 1,9 miliardi a 0,4 miliardi al 2023). Tale portafoglio sarà gestito da una struttura dedicata alla quale saranno allocate 50 risorse. Ci sarà anche una rivisitazione del portafoglio titoli che passerà da 8 miliardi a circa 4 miliardi al 2023. “Vogliamo diventare profittevoli in maniera sostenibile” ha detto Lovaglio, quindi “crescere in uno dei comparti che riteniamo più profittevoli e allo stesso tempo intraprendere azioni decisive riguardo alle legacy di bilancio”.

Con il rilancio della piattaforma commerciale ci sarà anche un’allocazione di circa 240 risorse verso ruoli a maggiore valore aggiunto e programmi di formazione volta a sviluppare ulteriormente le competenze, assieme a una riqualificazione delle risorse verso attività di tipo commerciale.

“Vogliamo diventare più semplici e veloci” ha spiegato il Ceo, “per focalizzare maggiormente l’attenzione sulla clientela”. Parliamo di individui, famiglie e pmi localizzate soprattutto nel centro-nord Italia. I servizi vanno dall’household finance alla consulenza per la gestione del risparmio fino al finanziamento per le pmi. Dall’implementazione delle iniziative di piano, è atteso un contributo incrementale al risultato netto operativo pari a circa 105 milioni euro al 2021 e circa 160 milioni al 2023. Attesa una riduzione del costo del rischio a circa 55 punti base al 2021 e circa 50 punti base al 2023 “grazie al focus sulla riduzione delle attività Non-Core e a un ripensamento delle politiche di concessione e di monitoraggio del credito, con l’intenzione di non produrre più crediti deteriorati i quali sono altrimenti un problema infinito”, ha detto Lovaglio agli analisti.

Il piano prevede anche un pay out ratio al 75% al 2023.

La riorganizzazione
La realizzazione del piano passa dunque per una riorganizzazione interna per avere “leadership team più vicini ai clienti”. La responsabilità delle aree – alle quali competerà anche il coordinamento del network territoriale – è affidata a due senior manager interni con una forte connotazione commerciale: l’area Retail farà capo a Stefano Aquilino, attualmente alla guida della Direzione Territoriale Nord-Ovest, mentre Roberto Dossi, attualmente a capo della Direzione Territoriale Milano, guiderà l’area Small Business. Al fine di garantire un adeguato focus sulla riduzione delle attività finanziarie e la dismissione dei “non core” asset, viene riorganizzata l’area Chief Financial Officer con lo scorporo in due Direzioni. La prima è l’area Finanza e Partecipazioni e il Capital Management vengono allocate alla Direzione Financial stakes & non core assets, affidata al Vice Direttore Vicario Umberto Colli e posta a diretto riporto dell’ad. La seconda è la Direzione Accounting, Planning & Control viene affidata a Simona Orietti, Dirigente Preposto a cui faranno capo le funzioni di pianificazione e controllo, amministrazione e bilancio e cost management, quest’ultima con riporto a Lovaglio. Al ceo riporterà anche l’area Human Resources, affidata a Raffaella Cristini, attualmente responsabile della Direzione Marketing Strategico e Prodotti. Sarà poi costituita una Direzione ICT, Operations & Services affidata ad Alberto Fiorino, attualmente capo dell’ICT.

Escono infine dal gruppo il cfo Ugo Colombo e il cco Roberto Tarricone.

Noemi

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