DC Advisory: primo trimestre da record
A un anno e mezzo dall’avvio della sua presenza in Italia, DC (Daiwa Corporate) Advisory si è piazzata ottava nella classifica per numero di deal elaborata da Mergermarket per il primo trimestre 2021. La società è accreditata su cinque operazioni annunciate per un valore complessivo di 187 milioni di euro.
DC è impegnata al fianco di B fin nella cessione di Elettra Investimemnti a Cogeninfra; sta seguendo il passaggio del 65% di Garmont International a Riello Investimenti; così come si sta occupando di quello di rfXcel ad Antares Vision. A completare il quadro, poi, ci sono l’assistenza ad Ambienta Sgr nella conquista della maggioranza di Collingwood Lighting Limited e quella a Dea Capital Alternative Funds per il 60% di Alimentacion y Nutricion Familiar.
In generale la società DC Italy è attiva principalmente nei settori industrials, consumer, leisure & retail, healthcare, TMT, infrastrutture, energy e fig.
MAG ha discusso di questa performance e delle sue prospettive con Alberto Vigo (nella foto), ex Mediobanca, al timone di DC Advisory dal suo debutto in Italia, avvenuto a settembre 2019.
Dopo poco più di un anno in Italia DC Advisory si è già messa in luce per numero di operazioni seguite sul fronte m&a: com’è andata?
Siamo molto soddisfatti, è stata una sfida difficile che abbiamo superato. DC ha aperto i suoi uffici in Italia appena 5 mesi prima che scoppiasse la pandemia e non le nego che ci sia stata una certa preoccupazione iniziale e problemi logistici da superare, come il trasferimento nella nostra sede ufficiale di Via Manzoni, l’ampliamento del team… tuttavia la grinta e la determinazione che contraddistingue i nostri banker, unite al fatto di appartenere ad una realtà solida come Daiwa, ci hanno spronato a fare ancora di più.
Il 2020 è stato un anno peculiare: che impatto avuto sul vostro budget e sulla strategia?
Sebbene il 2020 sia stato un anno drammatico dal punto di vista sociale e sanitario, la nostra attività non ha avuto particolari ripercussioni. Il volume di operazioni M&A nel segmento mid market non è diminuito, sebbene i deal abbiano subito inevitabili rallentamenti nei tempi di esecuzione. I motivi sono principalmente legati a cause di natura logistica, come ad esempio la difficoltà di organizzare incontri e site visit. Per quanto riguarda il nostro budget, siamo molto felici di averlo raggiunto senza subire alcun impatto rilevante dalla pandemia. La nostra strategia prosegue, quindi, inalterata: continueremo ad occuparci di operazioni di M&A, debt advisory e fundraising per società ad alto potenziale di crescita, cercando di contribuire alla crescita del paese e alla valorizzazione dei target più promettenti.
Come vede il 2021 dopo questi primi mesi?
I primi mesi del 2021 sono stati molto proficui sia per l’ufficio italiano che per DC Advisory a livello globale. Nel primo trimestre 2021 i deal mid market hanno segnato un incremento del 68% in volume rispetto al primo trimestre 2020. Inoltre, poiché l’Italia e l’Europa dovrebbero uscire gradualmente dal lockdown con un allentamento delle restrizioni sui viaggi, ci aspettiamo una accellerazione dell’attività economica nei prossimi mesi.
Quali sono i trend più rilevanti?
Ritengo che il mercato M&A in Italia sia in continuo sviluppo, nonostante lo shock causato dalla pandemia di Covid-19, per via anche di una “democratizzazione” del settore, che vede coinvolte sempre più PMI ad alto tasso di crescita, sostenendo una crescita dell’M&A. Assistiamo anche ad un ruolo sempre più importante dei fondi di private equity, non solo italiani ma anche internazionali (laddove fino a qualche anno fa alcuni investitori non potevano nemmeno guardare ad opportunità in Italia per policy interna). Da un punto di vista settoriale, abbiamo visto negli ultimi 12-18 mesi un interesse enorme verso società operanti nel mondo healthcare, tech e food & beverage, con valutazioni alte e processi affollati, mentre i settori più colpiti sono stati sicuramente quelli industrial, leisure/enterteinment e consumer. Per questi ultimi, il mercato sta però già mostrando i primi segni di quella che sarà una lenta ma costante ripresa.
Il mercato si aspetta copiose risorse dall’Europa: ci sarà interazione con il capitale di rischio privato?
Sicuramente. L’ingente liquidità a disposizione dei fondi di private equity e degli operatori finanziari sta avendo e continuerà ad avere ripercussioni positive sulle operazioni di M&A; la liquidità verrà impiegata per finanziare società che si dimostrano resilienti con forte volontà di crescita. Il capitale verrà investito per supportare la crescita. Ci sarà un supporto alla managerizzazione, all’internazionalizzazione, con una ricaduta positiva soprattutto per il mondo mid market.
Quali sono i dossier più interessanti su cui siete impegnati in questo momento?
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