Dossier Pop Sondrio, a che punto siamo
I rumor sulla possibile acquisizione di Banca Popolare di Sondrio sono stati al centro delle cronache delle testate di settore nelle ultime settimane.
Secondo il Sole 24 Ore, il controllo della banca sarebbe sul tavolo delle grandi banche d’affari. Goldman Sachs e UniCredit sono i due soggetti che secondo le indiscrezioni sono interessate al dossier, ma la prima si è limitata a un “no comment”. Il ceo di UniCredit Andrea Orcel invece, in un’intervista a Bloomberg Tv da Davos, ha affermato che l’istituto non sta comprando azioni della Banca Popolare di Sondrio: “Oggi sappiamo che cosa è strategico ma le valutazioni sono disallineate”, ha spiegato. “Ci sono molti intermediari e rumors, gente che cerca di creare transazioni ma i numeri non vanno bene. Ieri era Commerzbank, oggi Popolare di Sondrio, ma la nostra posizione rimane esattamente la stessa. Siamo interessati a tutto al giusto prezzo.
Le ipotesi di m&a non possono però prescindere dal fatto che Popolare di Sondrio abbia già un socio di riferimento importante: il gruppo Unipol. Lo scorso settembre Unipol ha raddoppiato la posizione nel capitale della banca salendo al 19,7%. I rapporti tra Pop Sondrio e la compagnia assicurativa sembrano sempre positivi, come ha voluto confermare l’amministratore delegato dell’istituto valtellinese, Mario Alberto Pedranzini (in foto), a margine della riunione del comitato esecutivo dell’Abi: “Unipol è un socio eccellente, con i vertici della banca abbiamo un rapporto ottimo”. Nella consueta lettera di inizio anno rivolta agli azionisti Pedranzini ha inoltre spiegato che l’utile netto d’esercizio del gruppo Banca Popolare di Sondrio si colloca oltre le previsioni del Piano industriale aziendale in corso.
L’appuntamento che ora aspetta il mercato è il parziale rinnovo ad aprile del cda della Popolare di Sondrio con l’arrivo di 5 nuovi consiglieri. Secondo quanto riportato da L’Economia del Corriere, i vertici di Pop Sondrio avrebbero avviato interlocuzioni con il gruppo Unipol per presentare una lista unica. Nei colloqui è stata coinvolta anche Insieme per la popolare, l’associazione che raduna più di 1.300 piccoli azionisti e pesa per il 4%. Oltre al socio “forte” Unipol, le azioni della banca sono divise tra vari soci.