Enel annuncia il buy back a 750 milioni

Enel chiude l’offerta di riacquisto lanciata su due emissioni obbligazionarie del controvalore di 2,25 miliardi al di sopra delle aspettative. Al punto che la società ha deciso di elevare il valore nominale fissato per l’acquisto, pari a 500 milioni, di altri 250 milioni, per un ammontare complessivo pari 750 milioni.

L’operazione sarà realizzata usando la cassa generata dalla società nel corso del 2015 e questo dovrebbe consentire al gruppo di ridurre il debito lordo. 

Nel dettaglio, l’offerta è stata lanciata su due emissioni, la prima con scadenza 2017 (tasso 5,25%, controvalore 1,5 miliardi), dalla quale sono arrivate la maggior parte delle adesioni, per un totale di 591 milioni, e la seconda con scadenza 2018 (tasso 4,75%, 750 milioni il controvalore), che ha registrato adesioni per 159 milioni di valore nominale, che vengono soddisfatti con un riparto del 100 per cento.

Nel frattempo la società in una conference call organizzata ieri 21 gennaio e presentata dal cfo Alberto De Paoli, ha spiegato gli effetti del nuovo periodo regolatorio, che passa a 4 anni a 8 anni (2016-2023), per le tariffe di distribuzione in Italia. L’impatto più importante riguarda la riduzione dei ricavi, che scendono del 5%, da 4,81 nel 2015 a 4,5 miliardi nel 2016, principalmente per effetto della riduzione dei tassi di interesse. La remunerazione del capitale investito (Wacc) scende dal 6,4 al 5,6%.

Alberto De Paoli, cfo del gruppo, in occasione della conference call tenuta ieri, ha sottolineato l’importanza di un nuovo quadro, che garantisce la stabilità dei ricavi per la società e favorisce l’implementazione del piano investimenti nelle reti, ma anche l’azione di efficientamento prevista dal piano industriale. 

Noemi

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