Enel, l’assemblea approva scissione Egp
I soci di Enel hanno deliberato la scissione, non proporzionale, della società per le rinnovabili Egp a favore della capogruppo.
Lo riferisce la società in un comunicato, nel quale si specifica che hanno votato a favore azionisti pari al 99,5% del capitale presente (53,7%).
Ora le attività estere di Enel green power verranno girate alla capogruppo e pagate in nuove azioni da Enel e nella vecchia società rimarranno gli asset in Italia. Al momento della presentazione del nuovo piano industriale a novembre l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, ha spiegato l’operazione con la rilevanza che il settore delle rinnovabili avrà nel futuro del gruppo e con la possibilità di poter meglio sostenere lo sviluppo del comparto, che nei prossimi anni richiederà ingenti risorse in termini di investimenti.
Oggi, il manager, ha ribadito che dall’assorbimento del business delle rinnovabili non deriverà una modifica della politica del dividendo di Enel. I vertici della società madre hanno proposto ai soci un concambio di 0,486 nuove azioni Enel (1 euro di valore nominale) per ogni azione di Egp (da 0,20 euro valore nominale) in cambio del passaggio di tutte le attività estere della società delle rinnovabili alla capogruppo. Nei documenti assembleari il valore degli asset al centro dell’operazione è indicato pari al 72,8% del intera Egp ante-scissione.
I dividendi 2015 da pagare nel 2016 di Egp saranno incassati da Enel, ha detto questa mattina l’AD di Egp, Francesco Venturini, rispondendo alla domanda di un azionista nel corso dell’assemblea. Enel emetterà 770.588.712 nuove azioni.
Il ministero dell’Economia, principale azionista del gruppo elettrico, dopo l’operazione diluirà la propria presenza al di sotto del 25%, mantenendo una quota di Enel del 23,57%. Il valore di recesso o di vendita delle azioni, per i soci che decideranno di non aderire al concambio, è fissato in 1,780 euro per azione Egp.