Exor investe in Danimarca e acquista il 13% di Welltec per 103 milioni

Il gruppo Exor ha acquisito il 13% di Welltec, società specializzata nelle tecnologie robotiche per l’industria petrolifera, per 103,3 milioni di euro. A vendere la società danese, che con questo prezzo viene valorizzata per circa 800 milioni, è stata 7 Industries Lux S.a.r.l., società lussemburghese «controllata indirettamente – spiega il comunicato di Exor – da un membro del consiglio di amministrazione di Exor, Ruthi Wertheimer».

Si tratta quindi di «un’operazione con parti correlate di minore rilevanza, sebbene perfezionata a condizioni equivalenti a quelle di mercato», ed «è stata approvata con il voto favorevole di tutti i membri del cda, previo parere favorevole del comitato per le operazioni con parti correlate».

Welltec – che offre soluzioni per le attività di manutenzione, pulizia e riparazione dei pozzi di estrazione – ha sede in Danimarca ed è stata fondata oltre vent’anni fa da Joergen Hallundbæk, tuttora ceo e socio di maggioranza della società con una quota del 60% circa. Fino allo scorso anno il principale socio di minoranza era l’azienda Usa di private equity Summit Partners, entrata nel 2007, la quale ha poi ceduto a fine ottobre 2015 il 26% a 7 Industries, che ne ha ora venduto metà a Exor.

Dopo la maxioperazione americana di Partner Re e il riordino delle partecipazioni industriali con lo scorporo di Ferrari da Fiat Chrysler, per il gruppo guidato da John Elkan (nella foto) l’operazione  «rappresenta un’occasione interessante in un momento caratterizzato da valutazioni convenienti e da cambiamenti strutturali che stanno facendo emergere nuove opportunità».

Quanto a Welltec, quest’ultima realizza infatti robot che consentono di migliorare i processi di manutenzione e di estrazione, ottenendo maggiore efficienza e significativi risparmi. Stando all’ultimo rendiconto disponibile, quello al 30 settembre 2015, i ricavi nei primi 9 mesi dell’anno sono scesi a 194 milioni di dollari dai 266 dello stesso periodo del 2014, complice la situazione complessa del petrolio; l’Ebit è diminuito da 69 a 9 milioni (28 senza contare le poste straordinarie) e il risultato netto è finito in rosso per 6 milioni rispetto a un attivo di 21 nel 2014.

La stima per l’intero esercizio è di 240-245 milioni di ricavi con un margine Ebitda attorno al 39%. 

Noemi

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