Ey con Landi Renzo nell’unione tra Safe e Clean Energy Compression
Affiancata da EY per la due diligence finanziaria e fiscale e quale consulente per lo structuring dell’operazione, Landi Renzo, società nel settore dei componenti e dei sistemi di alimentazione a GPL e metano per autotrazione, ha sottoscritto un accordo strategico per un progetto industriale di aggregazione della controllata SAFE, attiva nella produzione e installazione di compressori per il trattamento del gas destinati a molteplici applicazioni, con la società Clean Energy Compression (CEC), controllata dall’americana Clean Energy Fuels e specializzata in sistemi di rifornimento di gas naturale compresso (CNG) tra cui compressori, distributori, sistemi di controllo del gas e di stoccaggio per mezzi di trasporto di vario genere.
L’accordo prevede la costituzione di una Newco in cui verranno conferiti il 100% di SAFE e il 100% di Clean Energy Compression, e che darà il via alla nascita del secondo gruppo del settore a livello globale, con un focus sui compressori per stazioni di metano per autotrazione (CNG) e su Renewable Natural Gas (RNG) a livello globale, con una market share in Europa e negli Stati Uniti superiore al 15%.
Dall’aggregazione di SAFE con Clean Energy Compression, il nuovo player punterà a una posizione di leadership in Europa e nel continente americano, ma anche all’espansione in nuove aree geografiche (Medio Oriente Asia), ponendo le basi per un’accelerazione dello sviluppo del business.
Con sede operativa nel bolognese, la Newco sarà detenuta in maggioranza da Landi Renzo, con una quota pari al 51%, e il restante 49% farà capo a Clean Energy Fuels Corp. La governance prevede che il consiglio di amministrazione sia composto da sette membri, di cui quattro nominati da Landi Renzo; Cristiano Musi, amministratore delegato di Landi Renzo, coprirà la medesima carica anche nella Newco, mentre Andrew J. Littlefair, CEO di Clean Energy Fuels Corp, sarà presidente non esecutivo. L’avvio dell’operatività della nuova società è atteso per l’inizio di gennaio del prossimo anno.
Il fatturato previsto per fine 2018 è pari a circa 58 milioni di euro, con un CAGR al 2022 pari al +17% (fatturato stimato a circa 107 milioni di euro) e un EBITDA adj nel 2018 pari a 4,9 milioni di euro, per raggiungere 21,6 milioni a fine piano, anche grazie alle economie di scala e alle sinergie che si renderanno possibili e che consentiranno minori costi annui stimati per circa 9 milioni di euro a regime, di cui già oltre 7 milioni al 2020 (il 9% della struttura dei costi) e di 2,6 milioni già il prossimo anno.
In dettaglio questo risparmio è legato al miglioramento delle politiche di acquisto dei materiali e gestione della SCM, nonché scelte di make or buy, che porteranno a benefici stimati immediati nel 2018 per circa 1,6 milioni di euro, che diventano circa 5,2 milioni nel 2020 e circa 6,7 milioni a fine piano. Ma anche alla riduzione dei costi generali per circa 1,7 milioni di euro (di cui 1 milione già nel 2018 e 1,7 milioni già nel 2019) grazie all’ottimizzazione dei costi SG&A e ad interventi di riduzione sulla struttura canadese di CEC.
Il gruppo ha poi obiettivi ben chiari per il 2022. Parliamo in particolare di un fatturato 2022 pari a euro 106,8 milioni, con un CAGR pari al 17%, un EBITDA Adj pari a euro 21,6 milioni (euro 4,9 milioni nel 2018). Inoltre in arco piano (2018-2022) è prevista la distribuzione di dividendi per un importo complessivo di circa 35 milioni.
Per quanto concerne il bilancio consolidato di Landi Renzo, grazie all’operazione la PFN si ridurrà per circa 4 milioni di euro. L’operazione consentirà di avere una plusvalenza economica significativa al closing, che è previsto entro fine anno ed è condizionato al raggiungimento di un accordo con le banche finanziatrici e con i Bondholders, in virtù dell’accordo di ottimizzazione del debito sottoscritto dal gruppo a fine marzo 2017.