Fabio Arpe lancia “S2B”, sicaf da 50 milioni per investire in pmi
La Arpe Group, società di consulenza per le piccole e medie imprese guidata da Fabio Arpe (nella foto), sta per lanciare una nuova iniziativa. Si tratta, come anticipa Il Sole 24 Ore, di “S2B”, Small to Big, un società di investimento a capitale fisso (Sicaf) con 50 milioni a disposizione per investire nelle pmi e accompagnarle verso la quotazione all’Aim.
«In Italia 95 imprese su 100 sono pmi e la normativa sul rating bancario non le favorisce, poiché risponde a regole imposte da Basilea 2, in un contesto europeo che vede solitamente le aziende finanziarsi per metà con capitale di debito e per metà con capitale di equity. In Italia però l’equity ricopre solo il 30% delle fonti di finanziamento delle PMI e il restante 70% è dato dal canale bancario. E le banche sono talvolta impossibilitate a sostenerle ulteriormente a causa del rating», ha detto Arpe al giornale, aggiungendo che «ci sono quindi molte aziende di eccellenza che hanno bisogno di ulteriori capitali di equity per crescere dimensionalmente e finanziare i processi di sviluppo e arrivare a essere player a vocazione internazionale».
Per rispondere a questa esigenza l’imprenditore ha quindi pensato a una Sicaf «con l’obiettivo di fare operazioni di minoranza in una taglia di investimento compresa fra i 500 mila euro e qualche milione. Abbiamo già ricevuto diverse manifestazioni di interesse per S2B da parte di investitori italiani e riteniamo che la raccolta possa avvicinarsi ai 50 milioni. L’obiettivo è di quotarsi su Aim nel 2016» .
Arpe ha quindi l’obiettivo di offrire un servizio a 360 gradi, dalla mediazione creditizia, al supporto per la realizzazione di piani industriali, dalla quotazione in Borsa alle ristrutturazioni aziendali, dedicato alle pmi.
«Vediamo molte belle aziende che ricevono risposte negative da parte delle banche perché magari viene dato loro il rating di un comparto a cui non appartengono o per una capitalizzazione considerata inadeguata – conclude Arpe – Non è un lavoro facile perché sulle aziende con meno di 500 milioni di fatturato manca un coverage efficace. Ma quello della consulenza alle PMI è un settore molto interessante e appassionante, dove c’è spazio di crescita per operatori qualificati».