Fineurop Soditic: 25 anni di advisory

L’amministratore delegato Eugenio Morpurgo spiega a MAG le modalità in cui le imprese stanno affrontando il periodo di incertezza e come è cambiato il ruolo del consulente

La cessione di Tecnofer ai fondi infrastrutturali Equiter e Iter, il deal tra Brandart e Tikehau, l’acquisizione di Assist da parte di Ardian, la cessione di Aeternum, l’operazione tra Fiocchi Munizioni e CSG e quella di Arturai a BV Tech sono solo alcuni dei dossier seguiti da Fineurop Soditic nel 2023. La società quest’anno ha festeggiato i 25 anni di attività nel campo dell’m&a, acquisition financing e debt advisory. Alla guida del gruppo c’è Eugenio Morpurgo, amministratore delegato e socio fondatore, che ha alle spalle una lunga carriera nel mondo finance. MAG lo ha intervistato per avere la sua prospettiva sul panorama italiano e per fare un bilancio del primo quarto di secolo di vita di Fineurop Soditic.

Come è cambiato il ruolo dell’advisor nel corso del tempo? Quali competenze bisogna mettere in campo oggi?
L’advisor oggi opera in un mercato molto più articolato. È aumentato il numero di investitori finanziari e gli acquirenti strategici provengono da ogni continente, ciascuno con la sua logica di integrazione e complementarietà.
Per quanto riguarda gli investitori finanziari si è assistito negli ultimi anni a una forte segmentazione e differenziazione. Si sono fatti strada non solo fondi di private equity provenienti dalle geografie più diverse ma anche veicoli alternativi quali le holding l’investimento, i family office e anche i club di investitori. Insomma un quadro sempre più complesso, nel quale la strategia di vendita deve essere particolarmente mirata e la partner list dei potenziali acquirenti molto più ragionata. Lo scenario macroeconomico è volatile, la geopolitica incerta, e per l’advisor è sempre più critico scegliere per il cliente la finestra giusta per attuare l’investimento o il disinvestimento.

Come vede l’andamento del settore m&a nel contesto attuale, tenendo conto dell’innalzamento dei tassi di interesse?
La situazione di mercato del 2023 è certamente più difficile rispetto all’anno scorso, che ha registrato volumi sostenuti e un numero molto interessante di operazioni. Il mercato è molto più selettivo: pesa il rialzo dei tassi di interesse e il peggioramento delle condizioni di acquisition financing, e soprattutto l’andamento negativo del fatturato di molte aziende. Il current trading, specialmente nella variabile fatturato, mostra grandi segni di debolezza e questo ritarda e in alcuni casi mette a repentaglio la conclusione positiva delle operazioni. Per via dell’incertezza generale si creano infatti divari di prezzo difficilmente colmabili.

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eleonora.fraschini@lcpublishinggroup.it

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