Fire lancia una nuova piattaforma per la gestione degli Npl bancari
Fire spa, servicer italiano indipendente guidato da Claudio Manetti, ha lanciato una nuova piattaforma di gestione dei non performing loans, dedicata soprattutto alle banche di piccole e medie dimensioni.
La piattaforma è pensata per dare una terza alternativa per risolvere il problema degli npl oltre alla cessione, non sempre percorribile, secondo Fire, a causa della situazione dei conti economici delle banche piccole e della attuale difficoltà a ricorrere alla raccolta di ulteriori mezzi di patrimonializzazione, oppure alla gestione in house
Nel dettaglio, la soluzione lanciata da Fire prevede diversi passaggi, innanzitutto che la banca trasferisca, totalmente o parzialmente i propri npl a una Newco, con la possibilità di esternalizzare anche strutture connesse come l’IT e impiegati addetti alla gestione del credito. Un investitore comprerà poi delle quote della NewCo (di maggioranza o di minoranza a seconda della strategia della banca: delevereging o managing) pagando un prezzo per le stesse alla banca e allo stesso tempo l’investitore creerà una JV con un servicer al quale la NewCo darà mandato per il recupero dei crediti con un meccanismo di premio.
La banca potrebbe anche chiedere all’investitore, in quanto azionista, di anticipare – a fronte della cessione dei relativi diritti patrimoniali – parte dei futuri capital gain della NewCo. Tale somma è rappresentata dai profitti che verranno realizzati in relazione alla differenza fra il prezzo di acquisto dei crediti ed i risultati di recupero. La JV potrà inoltre trovare dei subinvestitori che si offrano di partecipare ai risultati finanziari di singoli deal.
La NewCo opererà su un orizzonte temporale di medio termine, grazie alla pipeline costituita dai nuovi crediti che la banca trasferirà periodicamente
Per il servicer, questa struttura porterebbe a un allineamento di interessi tra banca e investitore, perché il valore ottenuto con l’operazione piattaforma e l’impegno connesso di una sua successiva alimentazione è superiore a quello ottenibile con una cessione sul mercato. Ciò è possibile perché l’investitore potrebbe pagare alla banca una sorta di premio sul prezzo a fronte di una call option per i futuri flussi di alimentazione della newco, con il prezzo che sarebbe legato ai parametri legati alle caratteristiche che le porzioni future via via potranno assumere. La banca potrebbe quindi chiedere all’investitore di anticipate parte dei futuri capital gain della newco.
Inoltre il servicer prescelto potrà, con la continuità di lavorazione, migliorare le proprie curve di recupero grazie a una più approfondita conoscenza del portafoglio e la banca non dovrà più organizzare un processo competitivo per i successivi trasferimenti di crediti.