FONDAZIONE ROSSELLI, UTILI DELLE BANCHE AZZERATI NEL 2014
L'Italia è satura di banche e sportelli e il sistema bancario ha una redditività operativa media dello 0,80%, fra le più basse in Europa. È la dura fotografia del panorama bancario italiano illustrata nel XIX rapporto sul Sistema Finanziario della Fondazione Rosselli, presentato oggi a Milano dai curatori Giampio Bracchi, docente di sistemi informativi al Politecnico di Milano e Donato Masciandaro, docente di Economia alla Bocconi.
La crisi economica e l'appiattimento del margine d'interesse nell'area euro hanno di fatto azzerato la possibilità per le banche di alcuni paesi europei, in particolare quelli periferici, tra cui l'Italia, di fare ancora utili netti. E nonostante i tagli che anche le banche hanno subito con la crisi, il sistema italiano soffre di un eccesso di sportelli pro-capite. Se si include Bancoposta, che aggiunge 10.000 sportelli al sistema, l'Italia è seconda solo alla Spagna per capillarità della rete, con circa 80 sportelli ogni 100mila abitanti. La Germania è poco sopra i 40, mentre la Spagna si avvicina ai 100.
Per far fronte alla crisi, sostengono i ricercatori, è inevitabile ipotizzare una nuova ondata di fusioni tra istituti, al fine di ridurre i costi: «A patto che siano fusioni vere e proprie – ha precisato Masciandaro – capaci appunto di condurre alla riduzione dei costi. Il sistema bancario italiano ha bisogno di riorganizzare la propria rete e di contratti di lavoro adeguati».
Gregorio De Felice, capo economista del gruppo Intesa Sanpaolo, presente all'incontro, ha osservato però come il rapporto costi-ricavi delle cinque migliori banche italiane sia pari a circa il 50% contro il 60% della media delle grandi banche europee. «Resta il problema di rendere compatibili i nuovi canali di attività con la rete degli sportelli fisici», ha poi aggiunto.