I fondi pensione spingono i private equity Usa verso il sociale

Negli Stati Uniti il rapporto fra i fondi pensione e private equity è molto più stretto che in Italia e stando ai dati Preqin, almeno il 35% della raccolta viene dalle casse previdenziali. Ed è forse è proprio in virtù di questo rapporto sempre più stretto – almeno negli Usa – che ora questi enti pensionistici hanno iniziato a mettere delle condizioni agli investimenti. Una di queste è l’attenzione al fattore umano nelle realtà oggetto di queste operazioni: quindi ad esempio, le condizioni lavorative nelle società controllate, il rispetto della diversity o l’aiuto riservato alle persone in situazioni di difficoltà temporanea.

Un fondo pensione del Minnesota ha temporaneamente smesso di investire nei fondi di Kkr dopo aver saputo che nell’ambito del fallimento della controllata Toys “R” Us 30mila lavoratori licenziati in anticipo non avevano ricevuto il Tfr.

Allo stesso modo un grosso fondo pensione del New Jersey ha fatto pressioni sui fondi che avevano prestiti all’attivo in Porto Rico affinché non pignorassero cittadini e imprese dell’isola dopo il disastro provocato dall’uragano Maria. Inoltre, sempre lo stesso fondo ha ritirato dei soldi da un private equity dopo che questo ha investito in una società specializzata in prestiti short term unsecured con interessi molto alti e vincolati al salario, i cosiddetti payday lender.

Per questi soggetti si tratta di decisioni dettate dal buonsenso, più che dalla politica o da una spiccata pulsione sociale. Banalmente, grandi licenziamenti in società in mano ai private equity possono danneggiare le economie locali, dove si investe molto in fondi pensione. Inoltre uno scandalo in un’azienda di un fondo, ad esempio a causa di una molestia sessuale, potrebbe rovinare la reputazione di tutti, compresa quella dei limited partners.

A giugno, il vice presidente dell’Oregon Investment Council ha criticato pubblicamente il fondatore del private equity Tpg per dei commenti sessisti sulla questione delle presunte molestie sessuali in Uber.

I ritorni alti dunque non bastano più. Gli investitori chiedono più attenzione alle conseguenze degli investimenti. E molti osservatori sono convinti i private equity saranno disposti a concedere questa svolta sociale pur di continuare a ricevere liquidità.

 

 

Questo articolo è tratto dalla rubrica Follow the Money presente sulla rivista MAG. Scarica qui l’ultimo numero

Noemi

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