Generali chiude il semestre con l’utile a 1,17 miliardi e si riorganizza

Risultati in calo ma sopra le attese degli analisti, conferma dei target di piano, a partire da quello riferito ai dividendi, e riorganizzazione interna.

Così Generali chiude il pimo semestre 2016, segnando in particolare un utile netto di 1,17 miliardi (-9,9%), dei quali 590 milioni (-5,7%) nel solo secondo trimestre, con premi complessivi che hanno raggiunto i 37 miliardi (-2,1%).

In questo contesto il gruppo ora punta ad avere una holding con funzioni di supporto e di coordinamento alle compagnie locali, dando una maggiore responsabilità ai country manager. L’obiettivo. ha spiegato il direttore generale Alberto Minali, è di migliorare l’efficienza e  focalizzarsi sulla gestione assicurativa.

A Minali dunque sono state date ampie deleghe con una struttura articolata con funzioni di indirizzo e supporto alle compagnie. L’area del Chief insurance officer, sotto Valter Trevisani, rappresenta “il perno per la parte tecnica”, ha detto al Sole 24 Ore, la parte operations, invece, è stata assorbita dal Chief information & digital officer guidata da Bruce Hodges, che si occupa delle soluzioni tecnologiche. Isabelle Conner guida il Marketing & customer officer, mentre la divisione Group strategy & business development guidata da Gian Paolo Meloncelli. La parte finance, invece, è stata ripartita tra la divisione guidata da Enrico Mattioli, Strategic planning, control & integrated reporting, dove centrale è il monitaroggio dei costi, e il Corporate finance si Luigi Lubelli che si occupa più di gestione delle operazioni sul mercato.

Una struttura organizzativa che serve anche a contrastare le difficoltà derivanti dalla congiuntura economica. Guardando infatti alla semestrale, nel complesso i dati sono risultati superiori al consensus degli analisti e che lasciano soddisfatto il ceo Philippe Donnet (nella foto) che ha commentato: “Si tratta di risultati solidi raggiunti in contesto di mercato caratterizzato da forte volatilità, tassi bassi e crescente incertezza. Ci permettono di mantenere l’impegno di offrire agli azionisti una remunerazione in linea con i target del piano” anche se “lo scenario cambiato ci impone di essere più veloci”.

Nel dettaglio il totale dell’attivo del gruppo Banca Generali al 30 giugno 2016 è salito del 24,6% a 7,6 miliardi principalmente grazie al forte sviluppo della raccolta da clientela retail avvenuta nel periodo. La patrimonializzazione della banca si è ulteriormente rafforzata rispetto agli eccellenti livelli di fine 2015: attestandosi al 14,5% in termini di CET 1 ratio (14,3% al fine 2015) e al 16,0% a livello di Total Capital ratio (15,9% a fine 2015) su base transitional.

Le attività assicurative sono in crescita le performance tecniche di entrambi i segmenti: nel danni il combined ratio migliora a 92,3% e nel vita il margine tecnico, al netto delle spese di gestione assicurativa, aumenta del 49%. 

Complessivamente la raccolta gestita e assicurativa ha raggiunto i 1,7 miliardi, pari al 58% del totale. In uno scenario di elevata volatilità la società è stata in grado di innovare ulteriormente la propria gamma di prodotti presentando un’offerta all’avanguardia sia per la clientela affluent, sia per quella private che può contare su una rosa di strumenti specificatamente dedicati.

Le masse gestite e amministrate al 30 giugno 2016 hanno registrato un incremento del 9% su base annuale a €43,6 miliardi e del 5% da inizio anno. Il dato rappresenta un’eccellenza nel panorama nazionale alla luce delle difficoltà dei mercati e conferma la prudenza e la cura nelle gestioni dei portafogli per la clientela. L’incidenza della componente gestita risulta pari al 76% del totale a 33 miliardi a fine giugno.

 

SHARE