Gli investitori ripensano l’importanza del green: i dati di JLL

Un nuovo report elaborato da JLL “Return on Sustainability: How the value of green conversation is growing up”, evidenzia l’urgenza per gli investitori di andare oltre il dibattito sul “valore delle scelte green” per concentrarsi sul ritorno a lungo termine della sostenibilità.

Già un precedente studio di JLL, condotto nel 2021 su mille executive, investitori e occupier, aveva messo in luce come l’83% degli occupier e il 78% degli investitori ritenessero che il rischio climatico comportasse un rischio finanziario. Secondo questa ricerca, inoltre, il 79% degli occupier dichiarava che entro il 2025 la riduzione delle emissioni di carbonio sarebbe stata parte della loro strategia di sostenibilità aziendale, mentre il 42% aveva affermato che per i propri dipendenti era sempre più rilevante usufruire di spazi verdi e incentrati sulla loro salute benessere.

Mentre, inizialmente, gli investitori tendevano a dubitare del valore di certificazioni come Leed e Breeam, i dati oggi mostrano come le certificazioni green offrano un premio sul valore della locazione pari al 6% e del 7,6% nel caso di una vendita. Questi cosiddetti “green premium” diventeranno sempre più determinanti, mentre gli edifici che non soddisferanno gli standard di sostenibilità soffriranno finanziariamente – risultando in un “brown discount”.

Fino ad ora, un edificio altamente valutato e certificato verde non è stato necessariamente un edificio con la più bassa impronta di carbonio. Gli standard di certificazione cambieranno presto quando Leed, Breeam e altri lanceranno nuovi benchmark incentrati sul carbonio, definendo l’impronta di carbonio e incorporando ulteriori elementi nel calcolo. Man mano che gli investitori e le aziende prendono impegni ambientali e sociali, avranno sempre più bisogno di considerare il loro portafoglio immobiliare per soddisfare gli obiettivi climatici.

Secondo l’Accordo di Parigi, per evitare i peggiori impatti del cambiamento climatico sull’economia globale, le emissioni devono essere ridotte del 50% entro il 2030, e bisogna raggiungere il net-zero carbon entro il 2050.

“I sistemi di certificazione orientati alla sostenibilità e al benessere dovranno adattarsi a questo nuovo momento” ha commentato Riccardo Bianchi (nella foto), head of valuation advisory di JLL Italia. “Gli standard di certificazione sono destinati a cambiare, saranno introdotti nuovi benchmark e sistemi di misurazione. Man mano che gli investitori e le aziende si impegneranno sul piano ambientale e sociale, avranno sempre più bisogno che il loro portafoglio immobiliare soddisfi gli obiettivi climatici. E’ ormai innegabile che la sostenibilità sia una priorità di business e i parametri green rappresenteranno le nuove variabili che concorreranno a definire il valore degli immobili”.

eleonora.fraschini@lcpublishinggroup.it

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