GOLDMAN SACHS, TETTO ALLE PROMOZIONI PER IL 2014

Meno ricavi, meno partner. Cosi la banca d'investimenti newyorkese Goldman Sachs ha deciso anche quest'anno di ridurre il numero di nuovi partner, come già nel 2012, a non oltre 70, il minimo da quando si è quotata a Wall Street nel 1999. Il motivo, secondo quanto riportato ai giornali statunitensi da diversi osservatori, fra i quali Michael Karp, amministratore delegato di Options Group, una società di Wall Street di reclutamento, è l'andamento negativo dei ricavi del colosso bancario, che nel primo semestre di quest'anno sono stati di 18,45 miliardi di dollari, meno 1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Oltre che dell'andamento generale della situazione economica.

L'idea è di non effettuare più di 70 nomine significa risparmiare circa 900.000 dollari di compenso base ogni anno, più vari bonus che possono replicare più volte quella cifra, per ogni nuovo partner.

Attualmente, su 34.500 dipendenti, Goldman ha 409 managing director e a novembre 2014 saranno annunciati i nuovi prescelti, selezionati tra i dipendenti migliori da un comitato ad hoc guidato da Michael Sherwood, un vice presidente di Goldman. Nel corso degli anni, le nuove partnership di Goldman sono oscillate sensibilmente a seconda di diversi fattori, ma indicando una chiara tendenza: sarà sempre più difficile riuscire ad entrare nella rosa dei prescelti.

Nel 2006, in prossimità del culmine della bolla immobiliare, erano stati nominati in 115, fino ad arrivare a un massimo di 480 persone nei primi mesi del 2011 e a un minimo di 70 nel 2012. Tra questi gli italiani Francesco Pascuzzi, co-head dell'investment banking in Italia, Luca Lombardi, della sede londinese e Francesco Garzarelli, codirettore della ricerca mercati. Lo scorso anno sono stati nominati 280 nuovi partners, fra cui due italiani, Vincenzo Lento e Silvia Ardagna, direttore esecutivo. E quest'anno? C'è chi teme che la Penisola venga lasciata a bocca asciutta.

Noemi

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