Governo a lavoro per le startup, obiettivo raccogliere 2-3 miliardi
L’obiettivo è far nascere più startup e permetterne lo sviluppo. Per raggiungerlo governo e maggioranza puntano a raccogliere 2 o 3 miliardi da soggetti istituzionali e pir attraverso una piattaforma per investire in venture capital e private equity.
Il progetto era stato anticipato dal ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio (nella foto), in audizione alla Camera dei Deputati davanti alle commissioni riunite Attività Produttive, Lavoro e Affari Sociali sulle linee programmatiche, e dovrebbe prendere il via entro l’anno entrando nella legge di stabilità, magari come emendamento, per poi partire operativamente nei mesi successivi con i regolamenti attuativi.
Su ispirazione dei modelli internazionali, in particolare la Bpi francese, l’istituto pubblico voluto nel 2012 dall’allora presidente François Hollande e continuato da Emmanuel Macron, partecipato al 50% da Caisse des dépôts et consignations e dalla società statale Epic, la piattaforma potrebbe lavorare come un fondo di fondi o coinvolgere veicoli esistenti come Invitalia, Itatech e il Fondo italiano di investimento.
Oggetto di queste risorse sarebbero le startup innovative ma anche aziende che necessitano di finanziamenti e scaleup che vogliono consolidare e accelerare la crescita. Nessun vincolo in termini di settori di investimento, lasciati al mercato, mentre ci sarebbe un vincolo territoriale per promuovere investimenti in aziende italiane.
Per promuovere questo nuovo schema di intervento il governo starebbe pensando anche a un’eventuale leva fiscale dando agevolazioni in termini di credito di imposta o di alleggerimenti sul capital gain, mentre un emendamento prevederebbe che una quota di questi investimenti qualificati, intorno al 3%, venga destinata alla nuova piattaforma per il venture capital e il private equity.