Grandi Stazioni, tra i pretendenti anche Maurizio Borletti
Si allunga la lista di pretendenti interessati agli asset retail di Grandi Stazioni, che la società conta di vendere entro maggio.
All’advisor Rothschild,che agisce con un team guidato da Irving Bellotti, dopo l’invio dell’information memorandum, sono arrivate diverse manifestazioni di interesse per la società guidata da Paolo Gallo.
Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, in gara si sarebbe già costituito un consorzio che vedrebbe in prima fila l’imprenditore italiano Maurizio Borletti – la cui famiglia ha controllato per anni la Rinascente -, che si sarebbe alleato a due dei primari fondi transalpini del settore infrastrutture-retail: cioè Antin, già noto in Francia per gli investimenti sulle stazioni ferroviarie, e Icamap. Quest’ultimo gruppo è nato un anno e mezzo fa con una dotazione di 500 milioni di euro ed è stato fondato da Guillaume Poitrinal, ex-amministratore delegato del colosso Unibail-Rodamco, che risulta peraltro in corsa per la società costituita a valle della scissione non proporzionale deliberata nei mesi scorsi.
Borletti dovrebbe partecipare al raggruppamento tramite la sua holding Borletti Group, con la quale nel passato ha investito in diverse operazioni (la più recente quella nei grandi magazzini francesi Printemps, la cui maggioranza è oggi del Qatar). Ma non sarebbe questo l’unico asse formatosi nella gara per Grandi Stazioni Retail. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, anche il big francese dell’immobiliare Altarea Cogedim starebbe discutendo con diversi soggetti, tra i quali ci sarebbe il fondo Bc Partners, per siglare un’alleanza.
Lo stesso fondo F2i, il maggior gruppo finanziario infrastrutturale in Italia, avrebbe trattative in corso per formare una cordata.
A che prezzo, però, tutti questi pretendenti sono disposti a pagare Gs Retail? In ballo ci sono, secondo le stime più accreditate, 600-800 milioni di equity ai quali vanno aggiunti 150-180 milioni di debito. A conti fatti, quindi, si parte da una base di un miliardo di euro per la controllata al 55% da Ferrovie e al 45% dai privati di Eurostazioni (Benetton, Pirelli, Caltagirone e i francesi di Sncf).
Ora, entro fine febbraio, come noto, si concluderà la fase delle offerte non binding che, da previsioni, dovrebbero giungere da una decina di soggetti. L’obiettivo è quello evidentemente di arrivare a una short list di 5-7 possibili compratori che avranno accesso alla data room per la due diligence in modo da formulare le proposte vincolanti entro marzo. Ad aprile ci sarà infine l’ulteriore selezione del candidato con cui avviare la trattativa finale.