Gruppo BCC Iccrea: Roberta Campanelli e la sfida del leasing
Aumento dell’inflazione, dei tassi di interesse e del costo dell’energia hanno reso il 2022 un anno particolarmente complesso. BCC Rent&Lease ha però chiuso l’esercizio con oltre 19.500 contratti stipulati verso le Pmi per un valore di 255 milioni di euro. Per capire la ricetta di questo successo e i progetti di questa realtà, Financecommunity ha intervistato Roberta Campanelli (in foto), direttrice generale BCC Rent&Lease.
Cos’è BCC Rent&Lease e di cosa si occupa?
È la società del Gruppo BCC Iccrea, specializzata nel leasing small ticket. Ci occupiamo di tutte le operazioni di leasing che hanno un importo più piccolo e rivolto tipicamente alle Pmi: si tratta di investimenti in beni strumentali o anche autoveicoli per le Pmi, finalizzati all’attività quotidiana. Lo facciamo tramite due canali: le banche di credito cooperativo, che offrono ai propri clienti la soluzione finanziaria quando devono fare un piccolo investimento, oppure, è il fornitore a proporre al proprio cliente la soluzione finanziaria per acquistare il bene. Sigliamo quindi delle partnership con i fornitori di beni strumentali, i quali offrono i nostri prodotti finanziari, per cui il leasing diventa uno strumento di vendita per il fornitore.
L’importo medio dei nostri contratti per il 2022 si è attestato a 12,8 mila euro. È una tipologia di mestiere che richiede dei processi automatizzati, una semplicità documentale e una forte specializzazione perché è importante essere rapidi, semplici e aiutare sia le Pmi, ma anche la nostra rete, quindi le BCC ed i fornitori, a proporre questa soluzione finanziaria in maniera facile ma allo stesso tempo compliante alle normative.
Come è andato il 2022?
Nonostante il 2022 sia stato un anno particolarmente complesso dal punto di vista macroeconomico, BCC Rent&Lease ha chiuso l’esercizio con oltre 19.500 contratti stipulati verso le Pmi per un valore di 255 milioni di euro, con un margine di intermediazione di 24 milioni di euro (+2,3% sul 2021) e con un utile netto di 11,1 milioni di euro, in crescita del 3,5% sul 2021.
Il 2022 doveva essere l’anno di ulteriore di ripresa post-covid ed invece è stato l’anno del “si salvi chi può”. Sin da febbraio 2022 lo scoppio della crisi bellica ha rallentato l’economia ed a seguire i problemi causati dalla spinta inflazionistica prima e dall’incremento dei tassi di interesse poi hanno peggiorato la situazione. infatti le imprese hanno rallentato gli investimenti per cui lo sviluppo commerciale è stato rallentato. Nonostante ciò, siamo riusciti a difendere i volumi dell’anno precedente. Da un punto di vista di progetti abbiamo continuato comunque a lavorare sulla nostra vocazione, ovvero l’efficienza operativa e la digitalizzazione. Il nostro vantaggio competitivo lo abbiamo nel momento in cui riusciamo a far fare l’investimento alla PMI in maniera facile e veloce. In sintesi, i risultati al 2022 hanno visto una sostanziale stabilità in termini di volumi, ma una crescita dal punto di vista economico grazie ad un portafoglio molto solido per cui, ancorché ci sia stata un po’ di crisi nelle imprese, siamo riusciti a non risentirne.
A che punto siete nel vostro processo di digitalizzazione?
Siamo partiti nel 2021 con la firma digitale sul canale fornitori ed abbiamo chiuso il 2022 con una percentuale di penetrazione della firma digitale del 30% circa dei contratti. Sul canale BCC la firma digitale l’abbiamo considerata meno prioritaria perché quello che caratterizza le BCC è proprio una relazione di prossimità col cliente quindi, ancorché la firma digitale è importante perché semplifica i processi, non risulta un fattore critico di successo ma un plus, dunque la attiveremo a fine 2022.
Come prossimi passi sulla digitalizzazione stiamo lavorando all’identificazione a distanza tramite lo SPID ed alla completa digitalizzazione delle fasi del processo di vendita tramite app.
Quali sono invece le prospettive per il futuro?
il 2023 è iniziato abbastanza bene dal punto di vista commerciale, in particolare sta andando molto bene il mercato del targato: l’auto ha avuto una crisi importante lo scorso anno causata dalla mancanza degli autoveicoli, ma quest’anno il mercato si sta riprendendo e sta crescendo a doppia cifra. Sicuramente nel 2023 sia BCC Rent&Lease ma in generale tutte le società di leasing dovranno affrontare una sfida importante: la crescita del costo della provvista, ovvero del costo del denaro che la BCE sta incrementando in maniera costante e consistente. È evidente che in un momento di tassi crescenti, è necessario prestare attenzione nel ribaltare troppo velocemente tale incremento sui clienti, perché si rischia di frenare ancor più gli investimenti, ed in tali scenari le società di leasing rischiano di perdere un po’ di marginalità. Quindi la sfida di quest’anno sarà cercare di reagire o di difenderci rispetto agli scenari derivanti dalle decisioni della BCE, cercando di non perdere volumi, ottimizzando il mix volumi/margini, e cercando di far sì che i clienti possano usare il leasing come strumento per i loro investimenti.