Il gruppo tlc Intred verso la Borsa con Integrae Sim

Parte oggi il roadshow di Intred, operatore tlc specializzato nella connettività delle reti e servizi cloud e attivo nella Lombardia orientale, finalizzato alla quotazione sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana.

Nel processo di quotazione Intred è assistita da Integrae SIM (nominated adviser e joint global cordinator), Banca Profilo (joint global coordinator), Credito Lombardo Veneto (co-lead manager), Banca Valsabbina (co-lead manager) ed EpYon Audit & Consulting (financial advisor).

Fondata nel 1996 da Daniele Peli, attuale presidente e ad della società, Intred oggi possiede una rete in fibra ottica di oltre 1.500 chilometri, 130 centrali, due Data Center, una rete wireless con 42 stazioni radio e un sistema di centrali telefoniche direttamente interconnesso con la rete telefonica nazionale. La società ha archiviato il 2017 con un valore della produzione di 14,8 milioni e un Ebitda a 5,7 milioni. La posizione finanziaria netta ammontava a 4,1 milioni al 31 dicembre del 2017. Le positive performance di Intred sono dovute in larga parte dall’espansione della rete esistente, con particolare focus sulla banda ultra-larga; le crescite esponenziali negli anni sono state conseguite anche grazie all’ingresso, nel 2012, nel mercato dell’utenza residenziale con il marchio EIR, che ha consentito ad Intred di quintuplicare a fine 2017 il numero clienti a quota 21.600 circa, previsto in ulteriore crescita per il 2018.

L’offerta consiste in azioni derivanti da un aumento di capitale fino a 10 milioni, più una greenshoe pari al 10% dell’offerta e la forchetta di prezzo è stata fissata tra un minimo e un massimo di 2,27 e 2,80 euro per azione. La capitalizzazione pre-money della società sarà compresa tra 26 milioni e i 32 milioni. Ai dipendenti verrà riservato uno sconto massimo del 10% fermo restando il prezzo minimo di sottoscrizione di 2,27 euro ad azione.

Gli azionisti della società hanno inoltre destinato fino al 15% delle azioni ordinarie possedute prima dell’Ipo al servizio di un meccanismo di “price adjustment share” qualora non venga raggiunto dalla società il target Ebitda 2018 pari a 6,5 milioni. Nell’ipotesi di integrale esercizio dell’opzione greenshoe e del meccanismo di price adjustment share il flottante sarà del 34% circa.

Le risorse saranno utilizzate per “dotare la società delle risorse necessarie per proseguire nel percorso di sviluppo e ampliare maggiormente la nostra offerta in termini di infrastruttura e di conseguenza anche commerciale”, spiega nella nota l’ad.

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