I 50 della finanza italiana
di valentina magri
Anche quest’anno, MAG e Financecommunity.it hanno voluto valorizzare i traguardi raggiunti dai 50 protagonisti del mondo della finanza italiana. Sono stati raccolti i profili degli attori principali dei diversi settori finanziari: banking, advisory, fintech e crediti distressed. Non troverete invece i professionisti del settore private equity, ai quali (come ormai da tradizione) è dedicato uno speciale in uscita nei prossimi mesi. I profili che raccontiamo si sono distinti per aver raggiunto specifici obiettivi: qualcuno ha chiuso importanti operazioni straordinarie, altri hanno ricevuto una nomina in un ruolo apicale, qualcun altro ha messo in atto progetti innovativi. C’è chi è stato al centro di operazioni che, per volume o numero, hanno cambiato il panorama del mercato italiano, in primis quelle afferenti al risiko bancario. Ecco di seguito i ritratti dei protagonisti del mercato nel 2025.
1. Luigi Lovaglio, Banca Mps, ceo
Luigi Lovaglio è nato il 4 agosto 1955 a Potenza. Laureato in economia e commercio all’Università di Bologna, lavora nel settore bancario da oltre 40 anni, di cui 20 trascorsi in Unicredit, dove è entrato nel 1973, a soli 18 anni. Nel 1997 ha assunto la carica di Capo del Dipartimento Strategia e Pianificazione di Gruppo del Credito Italiano, partecipando al processo di fusioni delle banche neo-acquisite che ha dato origine all’attuale Gruppo Unicredit. Nel 1999 è stato nominato capo della pianificazione di Gruppo Banche Estere, divenendo uno dei fondatori della divisione nuova Europa. Negli anni 2000-2003 Lovaglio è stato vice presidente del management board e direttore esecutivo di Bulbank AD, la più grande banca bulgara. Nel settembre 2003 ha assunto il ruolo di direttore generale e vice presidente di Bank Pekao Polonia, finalizzando con successo la fusione e lo scorporo di BPH. Nel 2011 è stato eletto presidente del management board e ceo della banca, mantenendo la posizione sino a giugno 2017, quando Unicredit ha venduto la partecipazione di controllo della banca a entità controllate dallo Stato polacco. A quel punto Lovaglio è tornato in Italia e si è occupato della ristrutturazione di Credito Valtellinese. Quest’ultima sotto la sua guida ha quasi raddoppiato la sua capitalizzazione di mercato ed è stato oggetto di un’offerta pubblica di acquisto volontaria lanciata nel 2020 da Crédit Agricole Italia, completata nell’aprile 2021 per un valore di circa un miliardo di dollari. Lovaglio ha poi rilanciato Banca Mps, che guida dal febbraio 2022 come ceo e direttore generale. Ma il banchiere passerà alla storia soprattutto per aver chiuso quest’anno con successo l’opas su Mediobanca, dapprima con l’assenso del Mef (che ha approvato il sottostante aumento di capitale necessario) e dei principali azionisti della banca milanese, raggiugendo adesioni dell’86,3%. Lovaglio ha raccontato di aver pensato l’operazione fin da fine 2022, proponendola al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Ora è impegnato in prima linea nell’aggregazione di Mps e Mediobanca.
2. Giuseppe Castagna, Banco Bpm, ceo
Nato a Napoli nel 1959, Giuseppe Castagna è amministratore delegato di Banco BPM. Nel 1981 è entrato nel Gruppo Intesa Sanpaolo, l’allora Banca Commerciale Italiana, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità. Dopo aver lasciato il Gruppo Intesa Sanpaolo a giugno 2013, è stato nominato presidente della Italian Private Debt Initiative di Munizich & Co. Dal 2014 a fine 2016 è stato consigliere delegato e direttore generale di BPM e, dall’1 gennaio 2017, amministratore delegato del Gruppo Banco BPM. Quest’anno Castagna ha respinto l’offerta pubblica di scambio di Unicredit sulla banca, considerata da subito dal Cda di piazza Meda ostile e non conveniente per gli azionisti di Banco BPM. La difesa orchestrata da Castagna si è giocata su più fronti: dal successo dell’opa su Anima Holding, alla valorizzazione del modello di banca a servizio delle pmi italiane, fino al fatto che l’offerta di Unicredit sia rimasta per tutta la sua durata sempre a sconto rispetto al valore del titolo Banco Bpm. Sull’ops di Unicredit ha pesato anche l’intervento del Governo, che con l’applicazione del golden power ha imposto condizioni stringenti a Unicredit.
3. Andrea Orcel, Unicredit, ceo
Andrea Orcel ha iniziato la sua carriera nel 1987 in Midland Montagu nel fixed income. Nel 1988 ha lavorato per Goldman Sachs e nel 1990 è passato in The Boston Consulting Group. Dal 1992 al 2012 ha lavorato in Merrill Lynch (poi Bank of America). Nel 2012, Orcel è entrato in Ubs. Il 15 aprile 2021 è stato nominato amministratore delegato del Gruppo Unicredit. Nel luglio 2022 Orcel ha assunto i ruoli di head of Italy e di presidente di Unicredit Foundation. Nel dicembre 2023, Orcel è diventato presidente di HypoVereinsbank – Unicredit Bank. Il titolo Unicredit dall’aprile 2021 è salito di oltre il 600% portando la capitalizzazione intorno ai 100 miliardi. I piani di M&A in Italia su Banco Bpm sono stati accantonati, mentre all’estero Unicredit ha raggiunto lo scorso agosto una quota potenziale del 26% di Alpha Bank in Grecia e del 29% di Commerzbank, dove eventuali trattative per un’integrazione si prospettano tuttavia difficili. Unicredit intanto ha aperto alcuni sportelli in Polonia, in attesa di capire se potrà integrare anche mBank, il braccio di Commerzbank in quel paese.
4. Frederik Geertman, Banca Ifis, ceo
Nato a Oristano nel 1970, Frederik Geertman è amministratore delegato di Banca Ifis da aprile 2021. Laureato in Ingegneria Chimica presso la Delft University of Technology in Olanda, ha conseguito un MBA ad Insead, a Fontainebleau in Francia. Ha trascorso quasi dieci anni nel gruppo bancario internazionale. Ha iniziato la propria attività lavorativa presso una primaria società di consulenza strategica, McKinsey & Co., prima in Olanda e poi in Italia. Dal 2016 al 2020 ha ricoperto il ruolo di vice direttore generale e chief commercial officer di Ubi Banca. Banca Ifis sotto la sua guida ha partecipato al risiko bancario quest’anno, lanciando l’8 gennaio 2025 un’opas totalitaria su Illimity Bank. La banca è riuscita a convincere i suoi azionisti ad aderire, anche grazie al miglioramento dell’offerta con un bonus aggiuntivo in contanti del 5%. Lo scorso agosto Banca Ifis ha completato con successo l’offerta, raggiungendo il 100% del capitale e procedendo al delisting di Illimity, che ora sarà incorporata in Banca Ifis.
5. Gianni Franco Papa, Bper, ceo
Gianni Franco Papa ha lunga carriera nell’ambito dei mercati finanziari, sviluppata per oltre 20 anni a livello internazionale – tra Asia, America ed Est Europa. Ha ricoperto diversi incarichi in numerose banche e società italiane ed estere del Gruppo Unicredit, banca nella quale ha avuto inizio il suo percorso professionale. Nel 2000 è stato direttore Asia (Singapore), nel 2003 direttore per le Americhe (New York), nel 2005 è rientrato in Europa per assumere la direzione generale della slovacca UniBanka. Nel 2008 è diventato direttore generale di Ukrosotsbank (Ucraina). Nel 2010 ha assunto la responsabilità della divisione Central Eastern Europe ed è diventato vice ceo di Bank Austria del Gruppo Unicredit. Nel 2015 ha assunto il ruolo di responsabile della divisione corporate & investment banking e vice direttore generale di Unicredit, del quale nel 2016 è stato nominato direttore generale.
Da aprile 2024 è amministratore delegato di Bper. La banca nel febbraio scorso ha annunciato un’ops su Banca Popolare di Sondrio, che si è chiusa con successo nel luglio scorso.
6. Carlo Cimbri, Unipol, presidente
Carlo Cimbri, nato a Cagliari nel 1965, è entrato nel Gruppo Unipol nel 1990. Sotto la sua guida, nel corso degli anni, Unipol si è trasformata da compagnia assicurativa regionale a gruppo di primo piano nel settore assicurativo italiano. Cimbri ha guidato importanti operazioni strategiche, tra cui l’acquisizione di Fondiaria-SAI nel 2012, che ha portato alla creazione di UnipolSai.
Quest’anno il percorso di crescita è proseguito: Unipol è salita al 100% di Bim Vita acquisendo il 50% del capitale detenuto da Banca Investis e portando così la partecipazione al 100%. L’operazione permette a Unipol di consolidare la propria posizione nel settore della private insurance, dove Bim Vita è attiva con un’offerta di prodotti di investimento e soluzioni previdenziali rivolti a una clientela ad alto profilo patrimoniale. Unipol ha anche preso parte al risiko bancario, aderendo all’ops di Bper su Banca Popolare di Sondrio.
7. Massimo Doris, Banca Mediolanum, ceo
Utile record pari a 1,12 miliardi di euro nel 2024, in crescita del 36% rispetto al 2023 e masse gestite e amministrate a 138,49 miliardi euro, in aumento del 17%. Risultati eccellenti, nonostante il continuo susseguirsi di scenari incerti e mutevoli, sono il frutto dell’impostazione strategica del ceo Massimo Doris e della validità del business model. Laureato in scienze politiche presso l’Università Statale di Milano, Massimo Doris dal 1996 fa parte del Cda di Mediolanum. Dopo aver collaborato con Ubs, in Merrill Lynch e Credit Suisse Financial Product, nel 1999 ha iniziato la sua carriera in Banca Mediolanum. Dal 2003 al 2005 è stato Italian Network Manager di Banca Mediolanum. Dal 2005 fino al 2008 ha ricoperto la carica di amministratore delegato e direttore generale del Banco de Finanzas e Inversiones (ora Banco Mediolanum S.A.), capogruppo del conglomerato finanziario spagnolo. Dal luglio 2008, rientrato in Italia, è stato nominato amministratore delegato e direttore generale di Banca Mediolanum (quest’ultima carica ricoperta fino al 30 aprile 2014). Attualmente è ceo di Banca Mediolanum.
8. Anna Tavano, Hsbc, Head of Banking Continental Europe
Anna Tavano è Head of Banking per l’Europa Continentale di HSBC, con responsabilità su 13 Paesi. Siede nell’Executive Committee dell’Europa Continentale, nell’OPCO di Banking per Europa & Americas, nel ROC di Banking per Europa & Americas e nel comitato regionale che approva l’utilizzo del capitale. Inoltre, presiede l’OPCO e il Risk Management Meeting (RMM) di Banking per l’Europa Continentale, contribuendo a definire la strategia, la governance e la gestione dei rischi per l’intera area. È entrata in HSBC nel 2017 come Head of Banking per l’Italia, ha successivamente assunto la guida del Global Banking per l’Europa Continentale e, contemporaneamente, la responsabilità europea dell’Investment Banking. Nel suo ruolo attuale ha contribuito a originare e guidare numerose operazioni strategiche per primari gruppi europei, rafforzando il posizionamento di HSBC come partner di fiducia. Accanto all’impegno manageriale, dedica particolare attenzione ai giovani, promuovendo iniziative di mentoring e role modeling.
9. Dario Scannapieco, Cdp, ceo
Dario Scannapieco è nato a Roma nel 1967. Laureato con lode in Economia e Commercio presso la Luiss di Roma, ha conseguito anche un Master in Business administration presso la Harvard Business School nel 1997. Ha iniziato la sua carriera in Telecom Italia nel 1992. Dal 1997 al 2002 è stato componente del Consiglio degli esperti del Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano, a diretto riporto del direttore generale del Tesoro. Dal 2002 al 2007 è stato direttore generale finanza e privatizzazioni dello stesso dicastero. Dal 2007 al maggio 2021 Scannapieco è stato vicepresidente della Banca Europea per gli investimenti (Bei). È stato inoltre presidente del Fondo Europeo per gli investimenti dal 2012 al maggio 2021. Nell’ultimo anno Cdp Venture ha partecipato a numerosi round di startup, Cdp Real Asset sta lanciando progetti di service e student housing e Cdp Equity sta prendendo parte a operazioni di M&A importanti (Saipem-Subsea7; Diagram), oltre che sottoscrivendo fondi come quello di Pimco dedicato ai data centre.
10. Sergio P. Ermotti, Ubs, ceo
Nel momento delicato nell’acquisizione di Credit Suisse nel 2023, il Cda di Ubs ha scelto la via della prudenza, richiamando alla guida dell’istituto di credito Sergio P. Ermotti, che aveva lasciato il ruolo nel 2020. La fusione è stata completata nel maggio 2024. Nato a Lugano nel 1960, Ermotti ha intrapreso un percorso nel banking decisamente non convenzionale: a 15 anni ha lasciato la scuola per inseguire il sogno di diventare calciatore, ma qualche anno dopo è entrato come apprendista nella Cornèr Banca di Lugano, dove lavorava il padre. Dopo aver conseguito l’attestato federale di esperto bancario, ha lavorato per Citigroup, Merrill Lynch & Co. e Unicredit, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità. Attualmente è lead non-executive director di Ermenegildo Zegna Group e membro del board di Innosuisse, l’agenzia governativa svizzera per l’innovazione. Negli ultimi anni ha anche ricoperto la carica di presidente di Swiss Re. Ermotti è inoltre titolare di un certificato dell’Advanced Management Program rilasciato dall’Università di Oxford.
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