I banker del futuro? Sempre più manager

Che il sistema finanziario italiano, e quello bancario in particolare, stiano vivendo un momento di grande cambiamento è ormai sotto gli occhi di tutti. Quello che però è alle volte meno evidente è che questa evoluzione sta influenzando fortemente anche il ruolo e le caratteristiche dei professionisti che vi lavorano. I quali non solo sono chiamati a far propri i cambiamenti che riguardano l’intero settore, ma devono anche reinventarsi quali professionisti specializzati e soprattutto manager.

Ma come spiega in questa intervista a MAG Paola Caburlotto (nella foto), senior partner dell’executive search Transearch, è di icile stabilire ora come cambierà la figura del banker. «Tutto dipenderà da come evolveranno, e se evolveranno, le banche». Certo è che le sfide da a rontare sono molte. «Da un lato – osserva Caburlotto – la crisi e la stagnazione del sistema ne impediscono la crescita, dall’altro è sempre più stringente la necessità di sviluppare il canale digitale, il che significa ripensare ai prodotti stessi, che devono essere adeguati alla velocità del nuovo strumento».

Dottoressa Caburlotto, tutto questo influenza l’attività dei professionisti?
La influenza perché se i banker vogliono continuare a lavorare devono riuscire a interpretare questo cambiamento nella loro attività quotidiana.

A livello di recruiting com’è la situazione nelle banche italiane?
In realtà in questo momento c’è poco movimento per via dei problemi e della complessità che il settore sta a rontando. In generale, la tendenza è quella dell’ottimizzazione delle risorse interne, in particolare nei gruppi più grandi, portando avanti attività di formazione e di coaching in particolare delle prime linee. Certo, il mercato non è del tutto fermo, soprattutto per alcuni tipi di figure professionali.

Quali sono?
La maggior parte degli istituti cerca figure senior che siano funzionali a ciò di cui hanno bisogno, ad esempio per ra orzare un determinato comparto.

Di che aree stiamo parlando?
Principalmente nel corporate and investment banking, fra i comparti che oggi genera più ritorno e che si sta sviluppando forse maggiormente rispetto al mercato retail, più soggetto all’evoluzione digitale.

Nel dettaglio, che tipo di professionalità sono più richieste?
Nel cib sono richiesti esperti di fusioni e acquisizioni, sia a livello di team che di responsabili, ma anche figure senior con competenze nel settore financial institution group (fig) e assicurativo. Se guardiamo invece ai servizi bancari in generale, sono importanti figure come i chief operating o icer e i chief information o icers. Segno che oggi il mercato cerca professionisti con forte capacità manageriali e di gestione e con una conoscenza delle piattaforme e delle strutture interne. Ma non solo.

Cos’altro?
Molto cercati sono professionisti con competenze e conoscenze nell’ambito dei non performing loans, quindi gestori interni e servicer. Il recupero crediti in particolare è un settore che si sta sviluppando anche dal punto di vista del recruiting, anche se spesso gli istituti di credito si trovano impreparati a gestire questo tipo di situazioni perché finora hanno fatto un mestiere completamente diverso.

Se guardiamo dall’altra parte, quali figure invece potrebbero essere sempre meno ricercate? 

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