I nuovi trend del private banking italiano nel report di Deloitte

ll contesto pandemico ha trasformato l’industry del private banking, modificando le scelte di investimento dei clienti e, allo stesso tempo, incidendo sul rapporto tra cliente private e interlocutori di riferimento. Per analizzare il fenomeno, Monitor Deloitte, la practice strategy consulting del network Deloitte, ha realizzato una ricerca condotta su un campione eterogeneo di clienti con un patrimonio finanziario superiore a 500mila euro per evidenziare i principali cambiamenti registrati e attesi nel rapporto con il consulente finanziario, l’evoluzione dei modelli di servizio e la ricerca di nuove soluzioni di investimento.

“Il settore sta affrontando sfide cruciali, accelerando un cambiamento ormai divenuto inevitabile e legato all’evoluzione del modello relazionale, l’adozione di nuovi canali di vendita e la transizione verso il digitale”. Lo dichiara Carlo Murolo, leader di Monitor Deloitte, presentando il report “Sfide e Opportunità per il Private Banking italiano: il punto di vista dei clienti”.

Relativamente al rapporto con il proprio consulente finanziario, i clienti private si reputano mediamente molto soddisfatti, con oltre il 90% di questi che afferma di ricevere un buon servizio su investimenti e pianificazione finanziaria e l’86% che non ha mai pensato di cambiare consulente della propria banca primaria. Inoltre, con la pandemia è aumentata l’apertura verso l’utilizzo del digitale, con il 23% dei clienti che predilige gli incontri digitali per ogni tipo di necessità.

Rispetto ai prodotti, dal report emerge l’interesse dei clienti private per soluzioni di investimento che perseguono una finalità ESG: il 16% dei clienti detiene già un prodotto che rispetta tali caratteristiche in portafoglio; il 35% dei clienti invece ha intenzione o sta valutando con il suo consulente la possibilità di investire. L’interesse della clientela private sta aumentando anche rispetto ai private markets, con il 50% dei clienti disposto a investire in real estate e/o materie prime, il 33% in private equity e l’11% in venture capital.

Inoltre, la clientela private è pronta ad investire anche nell’economia reale: il 48% dei clienti dichiara infatti di aver investito o mostrare interesse in investimenti aventi l’obiettivo di supportare la crescita delle pmi e il 54% dichiara interesse per forme di partecipazione alle privatizzazioni di aziende pubbliche italiane.

Infine, relativamente all’evoluzione dei modelli di servizio, per oltre il 54% dei clienti il modello delle Banche dovrebbe evolvere in logica “One Stop Shop”, con una piattaforma integrata che garantisce al cliente la possibilità di avere accesso tramite un unico entry point a tutti i servizi di cui ha bisogno. L’affermazione di target di clientela emergenti, inoltre, richiede alle banche di sviluppare dei modelli differenziati in grado di soddisfare necessità specifiche. “Dato il contesto attuale – conclude Luigi Capitanio, partner di Monitor Deloitte – per supportare il consulente nell’evoluzione delle logiche di servizio, è fondamentale che le Banche analizzino i segmenti di clientela più rilevanti in grado di guidare la crescita dei prossimi anni e individuino i target su cui focalizzare le attività di acquisition di nuova clientela e reclutamento di figure chiave di rete”.

eleonora.fraschini@lcpublishinggroup.it

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