Il 26% degli italiani investe in bond. L’obiettivo? Generare rendita

Italiani e bond, un legame indissolubile. Stando al Global Investment Study realizzato da Legg Mason, asset manager globale, oltre un quarto del portafoglio italiano (26%) è investito in obbligazioni, la più alta percentuale riscontrata tra i vari paesi europei (16% in Spagna, 14% in Germania, 11% in UK, 10% in Francia), e tra le principali nazioni a livello globale (16% negli Stati Uniti, 18% in Brasile, 15% in Cina, 9% in Giappone e Australia).

La restante parte del portafoglio medio italiano è suddivisa principalmente in azionario (21%), investimenti immobiliari (20%), liquidità (19%), mentre il 6% è dedicato agli investimenti non tradizonali, rileva l'indagine, che è stata realizzata in 20 paesi e ha raccolto i dati di oltre 4.000 investitori, tra i 40 e i 75 anni, con un patrimonio medio investito di circa 1 milione e 700 mila dollari.

Gli italiani, riporta lo studio, continuano a credere nelle opportunità di investimento fixed income, come testimonia il fatto che il 30% degli investitori nel nostro paese sta progettando di aumentare in questo 2015 la porzione obbligazionaria in portafoglio (mentre il 32% sta pensando di aumentare la parte azionaria).

La ricerca mette anche in evidenza come cresca tra gli italiani il desiderio di puntare su investimenti in grado di generare una rendita: il 94%  degli intervistati (rispetto al 73% della ricerca precedente) afferma che è importante o addirittura estremamente importante investire in prodotti capaci di generare “income”, la più alta percentuale rilevata tra i paesi europei.

Se il 27% degli investitori italiani dichiara di avere una elevata propensione al rischio legato agli investimenti, il 58% sta valutando di aumentare il proprio profilo di rischio per ottenere maggior “income”.

Il 49% del portafoglio italiano risulta dunque investito in asset capaci di generare una rendita e, di questo, il 27% è investito sui mercati internazionali. Il nuovo studio Legg Mason conferma infatti anche la predilezione degli italiani per i mercati esteri: in media il 29% del portafoglio italiano è investito sui mercati internazionali e questa percentuale è la più alta tra tutti i paesi oggetto di indagine (13% in Usa, 12% in Spagna, 16% Germania, 15% Francia, 22% Belgio, 17% Cina, 19% Giappone, 10% Brasile). Ciò che spinge gli italiani a guardare oltre confine è in primis la ricerca di una diversificazione dei rischi su differenti mercati (55%) e poi la possibilità di ottenere rendimenti più elevati rispetto al mercato italiano (51%).

Ma quali sono gli obiettivi e le paure che spingono gli investitori italiani a puntare sui bond? Il 55% dei connazionali vuole puntare a mantenere l’attuale stile di vita, mentre il 54% vorrebbe far crescere il proprio patrimonio. Il 49% ha invece come obiettivo primario di investimento quello di proteggere il proprio patrimonio, per la propria famiglia e i figli. Inoltre solo il 60% degli italiani ritiene di avere la capacità economica per poter andare in pensione all’età che si è prefissato e questa si rivela essere la più bassa percentuale in Europa tra i paesi esaminati (contro il 79% del Regno Unito, il 76% in Germania, il 70% in Spagna) e la più bassa in assoluto a livello mondiale dopo la Corea del Sud (52%) e il Cile (58%).

 

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