Il fondo di Montezemolo guarda ai cartieri Fedrigoni
Il mercato si aspettava, come nel caso di Massimo Zanetti Beverage Group, che l’iter per la quotazione potesse essere ripreso questa primavera. Invece la Borsa si fa sempre più distante per Fedrigoni, società attiva nella produzione e nella vendita di diversi tipi di carte, mentre sembra che i vertici del gruppo, assistito da Unicredit, stiano pensando di aprire il capitale a un fondo.
Il candidato ideale, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, è il fondo di Luca Cordero di Montezemolo (nella foto) denominato Montezemolo & Partners e le trattative sarebbero già in stato avanzato. Tanto che l’operazione, che potrebbe essere fatta attraverso Charme III, il fondo cche ha come target aziende tra i 100 e i 500 milioni con forte potenzialità di internazionalizzazione, potrebbe concludersi già prima dell’estate.
Per il momento è presto per conoscere la valorizzazione della società che controlla il marchio Fabriano, produce per la Bce la carta moneta degli euro, e che è intenzionata a crescere soprattuto a livello internazionale. Il gruppo infatti aveva deciso per l’apertura del capitale per finanziare acquisizioni, in particolare nelle Americhe o nell’Europa continentale nel campo delle etichette adesive wine/spirit, o per espandersi nei suoi settori di attività in Brasile. Nonostante la mancata Ipo, la crescita all’estero è proseguita comunque, ad esempio con l’acquisto del 100% di Gummed Papers of America dal Fondo Svoboda Partners per un controvalore di 46 milioni di euro. La società acquisita conta circa 65,9 milioni di euro di fatturato e un margine operativo lordo (Ebitda) 2014 di 7,4 milioni.
Numeri che si vanno a sommare a quelli del gruppo veneto, che conta su 125 anni di storia, 2mila dipendenti e 12 stabilimenti: nel 2014 il fatturato, realizzato per circa due terzi sui mercati esteri, è stato pari a 873 milioni (+7,9%), l’Ebitda di 114,6 milioni (+31,3%) e il risultato netto a 53,5 milioni (+73,1%).