Intesa e Prelios chiudono accordo su 9,7 mld di utp. Rothschild e Banca Imi advisors

Intesa Sanpaolo e Prelios hanno siglato ufficialmente la partnership strategica riguardante 9,7 miliardi di unlikely to pay (utp) della banca.

L’accordo con la società guidata da Riccardo Serrini (nella foto), che si aggiunge alla partnership strategica riguardante i crediti in sofferenza perfezionata con Intrum nel 2018, si legge in un comunicato, permetterà a Intesa di focalizzarsi – anche grazie alla riallocazione di risorse esperte, nell’ordine di qualche centinaio di persone – sulla gestione proattiva dei crediti ai primi stadi di deterioramento (l’iniziativa Pulse, in particolare), avvalendosi di piattaforme esterne per la gestione degli stadi successivi, e di accelerare ulteriormente il conseguimento dell’obiettivo di riduzione dei crediti deteriorati indicato nel piano di impresa 2018-2021.

L’accordo – che, nelle linee fondamentali, era stato anticipato da Financecommunity.it il 19 giusto scorso – prevede, da un lato, la realizzazione di un contratto di durata decennale per il servicing su 6,7 miliardi di euro di utp del segmento corporate e pmi del gruppo Intesa Sanpaolo da parte di Prelios. Dall’altro, 3 miliardi di euro lordi di crediti saranno ceduti e cartolarizzati a un prezzo pari a circa 2 miliardi, in linea con il valore di carico.

Tenendo conto di questa cessione con riferimento ai dati a fine giugno 2019, l’incidenza dei deteriorati sui crediti complessivi si ridurrebbe dall’ 8,4% al 7,7% al lordo delle rettifiche di valore, dal 4,1% al 3,6% al netto, e nei primi 18 mesi del piano di impresa 2018-2021 si realizzerebbe già circa l’ 80% dell’obiettivo di riduzione dei crediti deteriorati previsto per l’intero quadriennio, senza oneri straordinari per gli azionisti.

La capital structure del veicolo di cartolarizzazione sarà composta da una tranche senior corrispondente al 70% del prezzo del portafoglio, che verrà sottoscritta da Intesa Sanpaolo, e una tranche junior e mezzanine pari al restante 30% del prezzo del portafoglio, che verranno sottoscritte per il 5% da Intesa Sanpaolo e per il restante 95% da Prelios e investitori terzi.

Tali operazioni, il cui perfezionamento è subordinato all’ottenimento delle autorizzazioni da parte delle autorità competenti, vengono effettuate nel rispetto degli obiettivi e delle previsioni di natura economica e patrimoniale del gruppo già resi noti al mercato per l’esercizio 2019 e per il piano di impresa 2018-2021 e non influenzano la partnership strategica con Intrum. Il closing è previsto per novembre 2019.

Nell’operazione, Rothschild&Co è stato advisor di Intesa Sanpaolo con il team Fig, composto da Fabio Palazzo (managing director – head of Italy financial institutions group), Paola Brambilla (director), Alessandro Perini (associate), Federico Gudese (analyst), e con il team debt advisory and restructuring, composto da Alessio De Comite (managing director – co-head of European debt advisory), Lucia Pascucci (director), Antonio Cipparrone (director), Douglas Banfi (assistant director), Mattia Lombardi (analyst).

Anche Banca Imi ha svolto il ruolo di advisor di Intesa Sanpaolo, in particolare sulla cessione del portafoglio e sulla cartolarizzazione, attraverso la business unit global markets solutions and financing, con un team coordinato da Salvatore Crescenzi e composto da Vittorio Savarese, Sergio Renzulli e Marcello Bonassoli.

Prelios è stata affiancata da Mediobanca, quale sole financial advisor dell’intera operazione, con un team guidato da Francesco Canzonieri e composto da Damiano Ventola e Antonio Boscaglia. Mediobanca, assieme a JP Morgan, è anche co-arranger dell’operazione di cessione e cartolarizzazione di un portafoglio di crediti utp.  Bain & Company Italy è stato advisor industriale di Prelios. Houlihan Lokey ha svolto il ruolo di debt advisor.

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