Investitori, benvenuti in Corea del Nord

Il 13 giugno scorso i giornali di tutto il mondo hanno pubblicato in prima pagina quella che resterà una delle fotografie più significative del 21esimo secolo: la stretta di mano tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader della Corea del Nord Kim Jong-Un nello storico summit del giorno precedente (nella foto).

Si tratta della prima vera apertura del leader nordcoreano nei confronti dell’occidente dopo anni di tensioni. Un contatto che, come ha fatto intendere Trump, potrebbe non essere solo politico ma anche di business.

Finora pochi investitori stranieri si sono avventurati nella regione. Stando a quanto riportato da Bloomberg, nel 2016 gli investimenti esteri ammontavano a meno di 100 milioni di dollari (96 milioni) rispetto ai 12 miliardi arrivati in Corea del Sud, complici le sanzioni imposte alla Corea del Nord dalle Nazioni Unite a partire dal 2006 come reazione agli armamenti nucleari.

Tuttavia per molti osservatori l’area ha un potenziale economico simile a quello della Cina. Fra le altre cose, il Paese può contare su vasti depositi di minerali, tra cui ferro e terre rare, che potrebbero valere 6 trilioni di dollari secondo una stima dell’Istituto delle risorse della Corea del Nord a Seoul. Rapporti non confermati indicano anche giacimenti di petrolio e gas nei mari dell’est e dell’ovest.

Poi c’è la popolazione in età lavorativa: circa 17 milioni di potenziali risorse per le imprese in Giappone, Corea del Sud e Cina, dove la forza lavoro sta invecchiando o diminuendo. “L’Asia nordorientale potrebbe diventare uno dei luoghi più eccitanti del mondo”, afferma Masaaki Kanno, chief economist di Sony Financial Holdings Inc.

Certo, al momento questo idillio resta sulla carta. Non solo perché ci sono esempi di affari esteri andati male – la Svezia, ad esempio, è ancora in attesa di pagamento per 1.000 berline Volvo spedite negli anni ’70  – ma anche perché “la cronica rottura dello stato di diritto fa da deterrente per gli investimenti stranieri”, dice J.R. Mailey, esperto di casi di frode e corruzione in Corea del Nord. Inoltre il leader paese potrebbe non volere una tale invasione straniera. Tutto dipenderà insomma da quanto ampia sarà questa apertura.

 

Questo articolo è tratto dalla rubrica Follow the Money presente sulla rivista MAG. Scarica qui l’ultimo numero

 

Noemi

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