JP Morgan, un presidio sull’Italia

È la banca più grande al mondo, con quasi 4mila miliardi di dollari di patrimonio. È sinonimo di “multinazionale dei servizi finanziari”. Anche in Italia, e in particolare nell’investment banking, JP Morgan è uno dei player più attivi al fianco delle grandi corporate, in cima ai ranking per numero e valore di operazioni. «Siamo stati advisor d’Intesa nell’acquisizione di Ubi, siamo advisor di Atlantia nelle riflessioni stategiche su Aspi, siamo sole advisor di Sia nella fusione con Nexi, il che conferma il nostro posizionamento nei deal strategici», sottolinea Francesco Cardinali (nella foto), senior country officer di JP Morgan in Italia dal 2018, in questa intervista dove racconta la sua view del mercato e la strategia della banca in Italia.

Strategia che si basa sull’offerta di servizi a 360 gradi a una fascia diversificata di clienti.

A tal proposito, il gruppo ha da qualche tempo aperto, in Italia e in Europa, dei servizi di corporate e investment banking anche alle mid-cap, cioè quell’ampio bacino di realtà imprenditoriali con un fatturato da 1,5 miliardi a 200 milioni di euro e la necessità o volontà di realizzare operazioni straordinarie all’estero. «Siamo da sempre una banca presente e operativa al fianco dei grandi gruppi industriali, delle banche italiane e delle istituzioni – osserva Cardinali –, ma da due anni copriamo anche un target di aziende, le mid cap italiane, in maniera più strutturata e continuativa»…

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